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Dall’età fertile alla menopausa: quando la TOS prende il posto della contraccezione ormonale

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«Cara dottoressa, ho 55 anni e un compagno di nove anni più giovane di me con cui ho avuto una figlia che ora è dodicenne. Seguendo assiduamente il suo sito e le risposte che via via dava a tante donne in situazioni simili alla mia, quando ho cominciato ad avere le prime irregolarità mestruali, accanto a una serie di sintomi caratteristici della menopausa, ho chiesto al mio ginecologo di darmi qualcosa che mi facesse stare meglio. Avevo modeste vampate, e soprattutto dolori articolari, una notevole secchezza vaginale e prurito, con frequenti cistiti dopo i rapporti sessuali (mai avute prima) e dolore durante i rapporti. Il medico mi ha prescritto una pillola contraccettiva a base di estradiolo valerato e dienogest, e nel giro di 7-8 mesi sono tornata me stessa: i sintomi sono spariti e da allora (sono ormai passati sette anni) sto davvero benissimo, sia dal punto di vista fisico e mentale sia dal punto di vista dell’intimità. Non soffro di alcuna patologia per cui sia controindicata la pillola, non fumo, non ho familiarità per tumori estrogeno-dipendenti e i parametri della coagulazione, che controllo ogni anno, sono ottimi. Giunta però all’età di 55 anni mi chiedo se la pillola contraccettiva sia ancora la scelta giusta per me. E’ il caso di proseguire (perché, ripeto, sto davvero bene), oppure devo passare alla TOS? In questo caso, potrebbe consigliarmi quale? Le confesso che ho molta paura di cambiare, perché non vorrei perdere i benefici acquisiti: in considerazione dell’immensa stima che ho nei suoi confronti, vorrei tanto una sua opinione. L’ammiro moltissimo per tutto quello che fa, e soprattutto per tutto quello che ha fatto in tanti anni di brillante lavoro in un periodo storico che la vedeva in una posizione decisamente “controcorrente” riguardo alle terapie ormonali per la menopausa. Un sincero “grazie” per tutto ciò che mi ha permesso di capire e di mettere in pratica in questi anni».
Elisabetta B.

Dall’età fertile alla menopausa: quando la TOS prende il posto della contraccezione ormonale

24/03/2023

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile Elisabetta, innanzitutto grazie per le parole gentili che mi rivolge. La sua domanda è intelligente e molto interessante. La prescrizione iniziale del suo ginecologo era corretta, ma dopo l’inizio della menopausa vera e propria – anche se la composizione di quella pillola è eccellente – è in effetti opportuno passare alla TOS, anche perché la contraccezione ormonale è stata studiata e approvata solo fino ai 50 anni. La buona notizia è che si può “confezionare” una TOS su misura che ricalchi in modo molto fedele la composizione del contraccettivo che l’ha fatta stare bene per così tanti anni: vediamo come.
In questo video illustro:
- come l’estradiolo possa essere assunto nello stesso dosaggio della pillola, ma per mezzo di un cerotto o di un gel;
- perché la somministrazione transdermica, garantendo livelli costanti di estrogeno nel sangue, è particolarmente efficace nel tenere sotto controllo non solo i sintomi immediati, ma anche le conseguenze a lungo termine, di natura infiammatoria, della menopausa;
- come invece il dienogest possa essere preso in compresse, “scindendo” dunque la terapia in due diverse e complementari modalità di assunzione;
- la possibilità di scegliere anche altre formulazioni, in cerotti che contengano sia l’estradiolo sia il progestinico: sarà il suo organismo a dire quale sia l’opzione per lei più efficace;
- come, infine, possa essere utile integrate la TOS con una pomata al testosterone da applicare in vagina e sulla vulva, per contrastare i sintomi specifici della sindrome genito-urinaria della menopausa (secchezza e invecchiamento dei tessuti, impoverimento della risposta sessuale, dolore ai rapporti, urgenza minzionale, cistiti).

Realizzazione tecnica di Monica Sansone

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