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Acne: come curarla in presenza di un evento tromboembolico

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23/02/2018

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Sono una ragazza di 27 anni. Per due anni e mezzo ho curato il mio ovaio policistico con una pillola a base di ciproterone acetato, fino a quando la scorsa settimana ho avuto una trombosi molto piccola, ma in una vena profonda della gamba. Ho sospeso la terapia. Farò a breve delle analisi specifiche per vedere se sono un soggetto trombofilico o meno, poi tornerò dal ginecologo. Adesso ho il terrore di non poter tenere sotto controllo il problema acne. Esiste un altro modo, oltre la pillola, per tenere a bada gli effetti dell'ovaio policistico, come l’acne e un leggero irsutismo? Ad esempio solo una terapia con anti-androgeni? Grazie in anticipo per la risposta... Un cordiale saluto”.
Michela
Gentile amica, la presenza di un evento tromboembolico nella storia anamnestica, se pur fortunatamente di lieve entità come nel suo caso, rappresenta una controindicazione assoluta all’utilizzo di preparati ormonali compresi gli anti-androgeni, a causa dell’aumentato rischio trombotico associato alla loro assunzione (indipendentemente dal risultato dello screening trombofilico che le è stato correttamente consigliato). Per cui può intervenire sul problema dell’acne ricorrendo a cure dermatologiche specifiche (non ormonali) sia di applicazione locale sia basate sull’utilizzo di farmaci per via sistemica. Un cordiale saluto.

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