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Laser vulvo-vaginale: quando e per chi

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Laser vulvo-vaginale: quando e per chi
24/01/2022

Filippo Murina
Laser vulvo-vaginale: quando e per chi
Graziottin A. (a cura di), Atti e approfondimenti di farmacologia del corso ECM su "Menopausa e oltre, in salute: sfide e opportunità", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 16 settembre 2021, p. 43-45

La tecnologia laser con finalità ablative di carbonizzazione e asportazione è utilizzata da molto tempo in ambito ginecologico per il trattamento di lesioni del tratto genitale inferiore, come le lesioni intraepiteliali preneoplastiche cervico-vaginali o per l’eradicazione di lesioni condilomatose. Recentemente, l’utilizzo del laser con finalità rigenerative, già note in ambito dermatologico e cosmetologico, è stato proposto per la terapia della sindrome genito urinaria della menopausa (GSM).
Il razionale è correlato all’evidenza che l’applicazione di un certo grado di energia termica depositata nella parete vaginale ha un effetto rigenerativo, derivante da un’attivazione fibroblastica con produzione di nuovo collagene di tipo trabecolare e un ispessimento epiteliale con allungamento papille dermiche.
Sebbene numerosi studi ne abbiano dimostrato l’efficacia in questo ambito, permangono ancora alcuni quesiti che possono far scaturire criticità nella corretta applicazione della tecnica.

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