Cicli abbondanti: come trattarli nel rispetto della fisiologia femminile
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Cicli abbondanti: come trattarli nel rispetto della fisiologia femminile
13/06/2023
Dott.ssa Angela Cuccarollo Assistente, U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia, Ospedale Alto Vicentino – Santorso (Vicenza) Medico in Formazione Specialistica, Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Verona
Video registrato in occasione del corso ECM su “Dolore, infiammazione e comorbilità in ginecologia e ostetricia”, organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 23 novembre 2022
Sintesi del video e punti chiave
I flussi mestruali abbondanti colpiscono moltissime donne in tutto il mondo: studi internazionali documentano una prevalenza variabile dal 13 al 38 per cento, e recenti analisi italiane parlano del 20 per cento nella popolazione nazionale. Le implicazioni di questi dati per la salute della donna risentono poi del fatto che, negli ultimi cento anni, il numero medio di cicli nella vita di una donna è quasi triplicato. In questo video, la dottoressa Cuccarollo illustra: - in che termini si definisce, scientificamente, il flusso abbondante, e come lo si misura empiricamente nella vita quotidiana; - le figure mediche che con maggiore probabilità sono chiamate a inquadrare e trattare il disturbo; - la terapia di prima scelta per sopprimere la mestruazione, o limitarla a 2-3 volte l’anno, riducendo così tutte le conseguenze negative dell’eccessiva perdita di sangue; - perché, rispetto alle loro bisnonne, le ragazzine di oggi hanno di fronte a sé un numero enormemente maggiore di cicli mestruali; - come la mestruazione, tanto più se emorragica e debilitante, non abbia alcuna “necessità” sul piano fisiologico, e sia molto più naturale il ricorso a una terapia contraccettiva che limiti il numero dei cicli nel corso della vita della paziente.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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