Quattro anni fa, all’improvviso e senza una causa precisa, il mondo intorno a me ha cominciato a girare. Per alcune ore ho avuto vomito, dissenteria e un’assenza totale di equilibrio. Dopo questo primo episodio, le crisi si sono presentate con un intervallo di circa quindici giorni, sempre più lunghe e più forti. Ero fisicamente e psicologicamente debilitata. Ho iniziato a curarmi con manovre consigliatemi da un otorino, ma nulla cambiava: le crisi si presentavano sempre più frequentemente, anche se a volte più leggere.
La mia ginecologa, la professoressa Alessandra Graziottin, ipotizzò che si trattasse di un idrope endolinfatico, una condizione presente nelle fase iniziali della sindrome di Ménière e che provoca alterazioni della funzione uditiva dell'equilibrio. Mi spiegò che la sindrome di Ménière, a sua volta, è una patologia causata da un aumento della pressione dei fluidi dell’orecchio interno, che causa attacchi ricorrenti di sordità, ronzii e – come nel mio caso – vertigini, nausea e vomito. E aggiunse che l’insorgere del problema poteva essere stato facilitato dalla carenza ormonale conseguente alla menopausa.
Ho quindi iniziato la terapia ormonale consigliatami dalla professoressa, e dopo qualche mese di cura ho cominciato a stare meglio: ora le crisi, quando compaiono (più raramente), sono molto più leggere, senza vomito né dissenteria. Ritengo perciò che la terapia ormonale sostitutiva mi abbia aiutato molto.
Consiglio alle donne che come me soffrono di questa brutta sindrome di intraprendere la terapia ormonale, affiancandola alle cure di un otorino competente. Io ne ho consultati tre e finalmente le cure dell’ultimo si sono rivelate efficaci.
Oltre a questo seguo una dieta povera di sale e ricca di liquidi, ed esco di casa per lunghe passeggiate ogni giorno: le passeggiate mi aiutano a combattere l’ansia e la depressione che sono tra le cause, e gli effetti, più importanti di questa malattia.
Una donna che ha trovato la via per guarire