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Vertigine posizionale parossistica: come sono guarita

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15/03/2019

Le vostre lettere alla nostra redazione

Aprile 2018. Di notte, a letto, nel girare la testa ebbi la prima crisi parossistica: tutta la stanza girava in modo vorticoso. Nausea e tantissimo spavento.
Il giorno dopo parlai con il mio osteopata, che mi consigliò una visita dall’otorino, dicendomi che poteva trattarsi di una “vertigine parossistica posizionale benigna”: gli otoliti, i minuscoli cristalli di calcio che tutti abbiamo nell’orecchio interno, e che contribuiscono a mantenerci in equilibrio, all’improvviso (e di solito per motivazioni sconosciute) si distaccano dalla loro sede spostandosi nei canali semicircolari dell’orecchio; questi ultimi vengono stimolati in maniera errata e la conseguenza è appunto la vertigine posizionale parossistica, o vertigine da distacco di otoliti.
L’unica risposta a queste crisi sono delle manovre liberatorie fatte in studio dall’otorino, che riposiziona gli otoliti nella loro sede… e così feci.
Per un po’ stetti bene, ma dopo un mese ecco ricomparire le vertigini. Tornai dall’otorino, che mi rifece le manovre: ma purtroppo le vertigini tornavano a cadenza mensile. Credetemi, era una cosa veramente destabilizzante a livello sia fisico che psicologico.
A un certo punto notai che le crisi comparivano in particolari periodi, e in particolare durante il ciclo mestruale o in corrispondenza dell’ovulazione. Pensai che ci potesse esserci un legame, e così a novembre mi rivolsi alla professoressa Graziottin.
Dopo un’attenta e scrupolosa visita, la professoressa mi prescrisse una pillola progestinica (avendo il fattore V di Leiden in eterozigosi, non posso assumere estrogeni) supportata da una serie di integratori. Inoltre mi raccomandò di praticare ogni giorno un po’ di attività fisica.
A oggi posso dire di essere rinata: il mondo intorno a me è fermo! Sono tre mesi che non ho più vertigini, e ritengo che la cura prescritta abbia perfettamente funzionato.
Consiglio vivamente alle donne che soffrono di vertigini di prendere in considerazione la terapia ormonale, affiancandola ovviamente alle cure di un otorino competente. Un grazie infinito alla professoressa Graziottin!
Una donna che ha ritrovato la sua stabilità
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