Le donne di oggi possono vivere più di un terzo della loro vita dopo la menopausa: ma, a partire dalla sesta decade di età, iniziano a emergere numerose patologie croniche che influenzano pesantemente sia la qualità sia la durata della vita stessa. In positivo, l’evento “menopausa” può rappresentare un’opportunità per la messa in atto di una serie di strategie di prevenzione atte a favorire una longevità in salute, autonomia e dignità.
I disturbi più gravi che minacciano la donna in questo periodo sono l’obesità, la sindrome metabolica, il diabete, le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi, l’osteoartrite, il cancro, la depressione e il declino cognitivo di vario grado, sino alla demenza conclamata.
Una prevenzione di qualità inizia con l’accertamento dei fattori di rischio individuali, anche attraverso la diagnostica genetica e molecolare, in modo da orientare e personalizzare le terapie, come un abito su misura. Sono tuttavia valide a livello generale alcune strategie preventive relative agli stili di vita, quali:
- la cessazione di ogni abitudine di fumo;
- la limitazione dell’assunzione di alcol;
- un alimentazione sana;
- un moderato esercizio fisico quotidiano;
- lo svolgimento di attività stimolanti per le funzioni cognitive.
La terapia ormonale sostitutiva, soprattutto nelle donne di età compresa fra i 50 e i 59 anni, riduce la mortalità generale e quella correlata a eventi cardiovascolari: su questo punto convergono tutti i più autorevoli studi randomizzati, controllati e osservazionali. In assenza di controindicazioni maggiori, la terapia estrogenica fa quindi parte a pieno diritto della strumentazione clinica disponibile per una strategia integrata di cura e prevenzione.