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New developments in the understanding and management of persistent pain

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12/07/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Flor H.
New developments in the understanding and management of persistent pain
Curr Opin Psychiatry. 2012 Mar; 25 (2): 109-13
Si è recentemente ipotizzato che il dolore cronico possa essere influenzato da fattori neurologici centrali, più che periferici. Partendo da questo assunto Herta Flor, del Department of Cognitive and Clinical Neuroscience del Central Institute of Mental Health dell’Università di Heidelberg (Germania), passa in rassegna le più recenti acquisizioni scientifiche e ne discute le implicazioni per la terapia e la prevenzione.
L’Autrice postula che il dolore cronico sia caratterizzato da modificazioni neuroplastiche correlate ai processi di apprendimento e di memorizzazione e, in parallelo, a cambiamenti nella percezione del proprio corpo. In particolare, la Flor rileva che:
- la letteratura sulla diagnostica per immagini applicata al dolore e sui processi di apprendimento indica come nel viraggio del dolore da acuto a cronico giochino un ruolo importante le modificazioni cerebrali strutturali e funzionali indotte dall’apprendimento nelle aree sensomotoria, limbica e frontale;
- queste alterazioni sono molto simili ai mutamenti cerebrali osservabili nel disturbi del sistema affettivo;
- un ulteriore contributo alla genesi del dolore cronico può essere fornito da un’elaborazione disturbata dell’immagine corporea, da malfunzionamenti nell’integrazione multisensoriale e da inadeguati feedback provenienti dai processi enterocettivi.
Tutto ciò rende necessari nuovi trattamenti focalizzati sulla correzione dei ricordi associati al dolore e della scorretta percezione corporea. Le sperimentazioni attuali includono approcci terapeutici focalizzati:
- sull’estinzione dei ricordi negativi;
- sul ripristino di una normale immagine corporea;
- sul recupero delle normali funzioni cerebrali.
Tali approcci comprendono la stimolazione cerebrale, il “mirror training”, il training comportamentale e applicazioni di realtà virtuale.
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