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Genitori si può, anche con la Sclerosi Multipla

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02/12/2015
"Genitori si può, anche con la Sclerosi Multipla" è la campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta alle coppie italiane con sclerosi multipla (di lei o di lui) sulla possibilità di diventare genitori anche in presenza della malattia. Le evidenze scientifiche hanno infatti dimostrato che il progetto di genitorialità non è incompatibile con la diagnosi di malattia.
La campagna, nata da un'idea del Centro per la sclerosi multipla della Seconda Università di Napoli e supportata da Merck, ha come protagoniste cinque giovani coppie “in attesa” e con diagnosi di Sclerosi Multipla di uno dei due partner, che hanno aderito all'iniziativa promossa dal Centro di Napoli attraverso i principali social network italiani. Attraverso le storie di queste cinque coppie, insieme ad un libretto informativo realizzato dai neurologi dello stesso Centro, la campagna vuole fornire un esempio e un supporto per superare paure e incertezze di fronte alla scelta di diventare madre o padre da parte di coppie che convivono con la malattia. Storie e libretto sono accessibili online su genitoriconsclerosimultipla.it.
Nel corso della conferenza stampa indetta a Milano il 1° dicembre, la professoressa Graziottin ha ricordato che vi sono numerosi aspetti da considerare nella scelta della gravidanza: «Tra questi – ha sottolineato - vi sono quelli legati alla malattia tra cui l’età di esordio, la velocità di progressione, la presenza o meno di periodi di remissione lunghi. Va considerata, però, in particolare, la presenza di altre malattie autoimmuni, spesso concomitanti con la sclerosi multipla, che possono compromettere la fertilità della donna e consigliare interventi protettivi, ad esempio la crioconservazione degli ovociti. Va inoltre tenuta presente la capacità personale della donna di affrontare la gravidanza in presenza della malattia. Da ultimo va valutato il tipo di supporto che il partner, la famiglia e il medico sono in grado di assicurare. La gravidanza è sì un sogno possibile ma va preparata con estrema cura, parlandone con il proprio ginecologo che deve lavorare in stretta collaborazione con il neurologo».
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