Cara Laura, per affrontare bene i disturbi catameniali, che si presentano solo durante il ciclo mestruale, è bene indagare e correggere i fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento.
A livello di fattori predisponenti, è necessario ridurre i livelli generali di infiammazione, con:
- sani stili di vita: otto ore di sonno al giorno (già questo riduce le citochine infiammatorie che scatenano il dolore, aumentando la vulnerabilità alle cefalee); alimentazione sana; niente fumo, alcol o droghe; movimento fisico regolare (anche una passeggiata veloce quotidiana, per 30-45 minuti, è preziosa);
- in caso di sindrome del colon irritabile, vanno valutate eventuali intolleranze al glutine (“gluten sensitivity”, più lieve della vera e propria celiachia), al lattosio o ad altri alimenti: intolleranze e allergie aumentano infatti l’infiammazione della parete del colon, facilitando l’entrata nell’organismo di allergeni che accrescono a loro volta le citochine infiammatorie.
Tra i fattori precipitanti, visto che la cefalea è scatenata dalla caduta dei livelli estrogenici, può essere utile stabilizzare i livelli di estrogeni con una pillola contraccettiva estroprogestinica in continua (regime esteso), purché si tratti di cefalea catameniale semplice o tensiva, ma non di emicrania con aura, per la quale gli estroprogestinici sono controindicati a qualsiasi età. Per “regime esteso” si intende l’assunzione di una pillola, per esempio, senza pause e senza mestruazioni, con l’obiettivo di ridurre la frequenza del ciclo. Ciclo che può essere fatto tornare ogni 3 o 6 mesi, o anche meno (invece che tredici volte l’anno), riducendo quindi anche la frequenza degli attacchi di cefalea catameniale. Il regime esteso è stato approvato anche dalla rigorosissima agenzia statunitense Food and Drug Administration (FDA), che ha il compito di controllare farmaci e cibi.
Infine, tra i fattori di mantenimento, è indispensabile agire:
- sul fronte medico, con una diagnosi accurata dei fattori predisponenti e precipitanti, e una terapia che preveda integratori (come il magnesio), fitoterapici (come l’agnocasto, specialmente se la cefalea è preceduta da sindrome premestruale), e un contraccettivo in continua: estroprogestinico (pillola, cerotto, anello) se l’emicrania è senza aura; solo progestinico (pillola al desogestrel, impianto sottocutaneo all’etonogestrel, spirale al levonorgestrel), se si tratta di emicrania con aura, per la quale – come dicevo – gli estroprogestinici sono controindicati a qualsiasi età;
- sul fronte personale, attenendosi in modo rigoroso alle terapie proposte e ai suggerimenti dati sul fronte degli stili di vita.
Farmaci specifici possono poi essere valutati dal ginecologo, in collaborazione con il neurologo curante, in caso di cefalee catameniali particolarmente severe o resistenti alla strategia terapeutica di prima scelta. Auguri per i suoi studi!