EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Dopo la mastectomia: come curare la depressione

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin
19/04/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

"Ho 41 anni, e sono stata operata recentemente per un carcinoma duttale infiltrante T3. Dopo due cicli di chemioterapia PTC e CMF, le mie ovaie “extra strong” sono regolarmente ripartite; quindi, dopo l’asportazione del residuo tumore, mi sono stati prescritti il tamoxifene e il decapeptyl. Da qui il dramma: sono andata in menopausa iatrogena, che mi ha provocato un profondo stato depressivo, dal quale non vedo via d’uscita. Il disturbo dell’umore è il maggiore effetto indesiderato che questa terapia mi provoca. Cosa posso fare? Ho sentito dire che alcuni antidepressivi del tipo SSRI riducono l’assorbimento del tamoxifene, e quindi mi esporrei più facilmente al rischio di recidive. C'è una soluzione? Grazie di cuore”.
F.D.G.
Gentile amica, il tamoxifene è un antagonista degli estrogeni e rappresenta il trattamento ormonale standard dopo un intervento chirurgico nelle pazienti con cancro al seno positivo per il recettore ormonale. Il suo metabolismo è complesso e sono coinvolti diversi isoenzimi del citocromo P450. Diversi studi hanno tentato di quantificare l’interazione tra tamoxifene e SSRI (inibitori selettivi del re-uptake della serotonina): in particolare, è stata evidenziata una riduzione del 50% delle concentrazioni plasmatiche di tamoxifene con la concomitante assunzione di paroxetina e fluoxetina, il che espone effettivamente le pazienti a un aumento delle recidive di malattia.
In base ai dati disponibili nelle donne trattate con tamoxifene, sarebbe quindi meglio evitare l’assunzione prolungata di farmaci inibitori del citocromo P450, tra cui anche gli SSRI. Si dovrebbe considerare la possibilità di appoggiarsi a sostegni non farmacologici, come una terapia di supporto psicologico individuale o di gruppo. Se in determinati casi risulta necessario l’utilizzo di un antidepressivo, può essere consigliabile sostituire il tamoxifene con un altro farmaco.
Ne parli con il suo oncologo: vedrà che saprà consigliarle al meglio un percorso che la possa aiutare a superare questa fase critica. Non si senta sola e non smetta di “vivere”!

Approfondimenti

1. Stearns V, et al. Active tamoxifen metabolita plasma concentrations after coadministration of tamoxifen and the selective serotonin reuptake inhibitor paroxetine. J Natl Cancer Inst 2003; 95: 1758-64

2. Borges S, et al. Quantitative effect of CYP2D6 genotype and inhibitors on tamoxifen metabolism: implication for optimization of breast cancer treatment. Clin Pharmacol Ther 2006; 80: 61-74

3. Kelly CM, et al. Selective serotonine reuptake inhibitors and breast cancer mortality in women receiving tamoxifen: a population based cohort study. BMJ 2010; 340: c693

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter