L’analisi è stata condotta su un totale di 435 giovani sopravvissuti ai terremoti di Wenchuan e Ya'an. Il primo, di magnitudo 8.0, si è verificato nel 2008 e con 69.195 morti è stato uno dei sismi più violenti avvenuti in Cina; il secondo, di magnitudo 7.0, è avvenuto nel 2013.
Tutti i partecipanti sono stati valutati a 12 mesi dal disastro, con un’intervista strutturata; di essi, 153 sono stati rivalutati a 30 mesi, con un colloquio telefonico. Questi i risultati:
- la prima valutazione ha evidenziato un’elevata prevalenza di disturbo da stress post traumatico (43.9%), depressione (20.9%) ed entrambi (18.2%); altri disturbi presentano un’incidenza marcatamente inferiore (0.9%);
- alla seconda valutazione una consistente percentuale di giovani soffriva ancora di disturbo da stress post traumatico (15.7%) e depressione (21.6%);
- i principali fattori predittivi dei due disturbi sono l’avere avuto decessi in famiglia a causa del sisma, precedenti esperienze di terremoti, un insoddisfacente rapporto con i genitori e la povertà.
Pur tenendo conto del fatto che la modalità telefonica della seconda valutazione è debole dal punto di vista metodologico, lo studio consente di concludere che:
- dopo una catastrofe naturale, il disturbo da stress post traumatico e la depressione possono essere altamente prevalenti e persistenti nei bambini e negli adolescenti;
- benché molti giovani recuperino nel tempo un buon equilibrio psicoemotivo, altri mostrano disturbi cronici dell’umore, soprattutto se vivono in condizioni economiche precarie o hanno una relazione problematica con i genitori;
- ulteriori studi che consentano di ottenere più accurati tassi di prevalenza e identificare con maggiore completezza i fattori predittivi permetteranno di migliorare le strategie di recupero e riabilitazione.