Dolore da endometriosi: perché l’amitriptilina può ridurlo in modo efficace
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“Ho 32 anni, e un’endometriosi tenuta sotto controllo con cure ormonali da quando ne avevo 15. Vivo in Inghilterra. Ho sempre avuto dolore alla penetrazione, che negli ultimi anni stava peggiorando e influiva tantissimo sulla vita di coppia. Un anno fa, per tutt’altro motivo, il medico locale mi ha prescritto amitriptilina 10 mg e magicamente, da un momento all’altro, il dolore è scomparso. Ho scritto alla mia ginecologa, chiedendo se fosse stato quel farmaco a farlo andare via, e mi ha risposto di sì. Sto continuando a prendere l’amitriptilina solo per la paura che ritorni il dolore, avendo risolto l’altra problematica. Se sospendo il farmaco, il dolore tornerà o c’è speranza che non si ripresenti? Vi ringrazio”.
Dolore da endometriosi: perché l’amitriptilina può ridurlo in modo efficace
13/05/2022
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile amica, il suo medico le ha dato un ottimo suggerimento: l’efficacia che il farmaco ha dimostrato di avere anche nella cura del dolore correlato all’endometriosi è dovuta a solide ragioni biologiche. Ritorno volentieri a parlare di questa patologia, perché condiziona in modo davvero profondo la vita delle donne e merita la massima attenzione terapeutica. In questo video illustro: - come l’amitriptilina sia propriamente un antidepressivo, ma anche un potente antinfiammatorio, che riduce la neuroinfiammazione sottesa sia alla depressione sia al dolore cronico; - l’elevata probabilità che, nel suo caso, l’amitriptilina abbia agito sul dolore neuropatico che può accompagnare l’endometriosi, come una malattia a se stante annidata nelle fibre nervose nocicettive; - come il dosaggio consigliatole dal suo medico sia basso, e possa quindi essere mantenuto anche per molto tempo; - la possibilità di assumere l’amitriptilina in gocce e di ridurre gradualmente il dosaggio stesso, verificando come “risponde” il dolore e tornando a un dosaggio leggermente superiore qualora ricompaiano i vecchi sintomi; - l’opportunità di valutare il tono dei muscoli del pavimento pelvico che, se eccessivo, potrebbe contribuire al riacutizzarsi del dolore ai rapporti; - i benefici della fisioterapia nell’eliminare questa importante componente biomeccanica del dolore locale; - la necessità, in parallelo a tutto ciò, di proseguire con la terapia ormonale per tenere sotto controllo la progressione dell’endometriosi.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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