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Difficoltà di concepimento e iperprolattinemia: gli accertamenti consigliati

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27/03/2015

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ho 40 anni e nel 2013 ho avuto un aborto interno. Ho continuato a cercare un figlio, senza alcun risultato, e di recente i controlli ormonali hanno evidenziato una prolattina alta: i medici mi hanno consigliato di sottopormi a una risonanza all’encefalo con contrasto. E se dalla risonanza non emergesse nulla, come posso comportarmi? Può essere la prolattina a impedire il concepimento? Mio marito ha fatto già i controlli del caso e non è emerso nulla. Grazie”.
Gentile amica, sinora lei è stata bene indirizzata. L’iperprolattinemia (valori superiori a 30 ng/ml) può infatti essere legata alla presenza di un adenoma ipofisario, una formazione benigna a carico dell’ipofisi evidenziabile proprio mediante la risonanza magnetica nucleare (RMN) dell’encefalo. In base alle dimensioni si distinguono in microadenomi (<1 cm) e macroadenomi (>1 cm). La terapia è essenzialmente medica, basata sull’utilizzo di farmaci dopaminergici che bloccano la liberazione di prolattina (solo per i macroadenomi si può ricorrere all’intervento chirurgico).
La condizione di iperprolattinemia può poi influenzare la normale ciclicità mestruale, sia in termini di ritmo sia in termine di anovulazione, riducendo quindi le probabilità di concepimento. Le consigliamo quindi di sottoporsi come già correttamente indicato dal suo medico alla RMN, per poter instaurare la terapia corretta.
Un’ulteriore ostacolo al concepimento potrebbe peraltro essere rappresentato dalla sua età: a 40 anni, infatti, la riserva ovarica e la qualità degli ovociti sono sensibilmente ridotte. Le consigliamo quindi di sottoporsi, se non già precedentemente eseguito, al prelievo per la determinazione dei marcatori di riserva ovarica (ormone antimulleriano e inibina B) e della funzionalità tiroidea (TSH), e – in caso di ulteriori difficoltà a concepire – di rivolgersi eventualmente a un centro di procreazione medicalmente assistita. Un cordiale saluto.
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