“Ho 35 anni. Nel 2010 la professoressa Graziottin mi diagnosticò una vestibolite vulvare, successivamente curata e guarita. Ora vivo all’estero con mio marito e ho una splendida bimba di un anno e mezzo. Chiaramente è troppo presto per parlarle di salute riproduttiva, ma non appena possibile vorrei indirizzarla sulla strada giusta ed evitarle gli anni di dolore toccati a me. Voglio essere certa che conosca bene il suo corpo e non si vergogni di parlare delle parti intime, che svolgono funzioni importantissime. Man mano che crescerà, cercherò di affrontare le diverse tematiche in maniera appropriata. La mia domanda è questa: sappiamo tutti che i primi rapporti sessuali, per una ragazza, provocano spesso un po’ di dolore; quando possiamo dire che questa situazione non sia più normale, e quindi agire tempestivamente per curare un’eventuale patologia che potrebbe solo peggiorare col tempo? Quando sarà ora, vorrei poter dire a mia figlia di rivolgersi con tranquillità a me o a un medico sin dai primi sintomi, senza però impaurirla e farle vivere male le sue prime esperienze intime. Quale potrebbe essere una soglia di allerta oltre la quale stare in guardia? Grazie per il vostro aiuto”.
Gentile amica, siamo felici di sapere che sia mamma di una stupenda bambina. E comprendiamo le sue preoccupazioni, motivate dalla sua dolorosa esperienza. Benissimo la progressiva educazione alla conoscenza dell’apparato genitale, con parole adatte all’età. Ed ecco un suggerimento che precede l’inizio dell’attività sessuale di sua figlia: riteniamo utile l’inserimento di assorbenti interni in età ancora adolescenziale, così da valutare eventuali difficoltà legate per esempio a un ipertono del pavimento pelvico e a un’infiammazione vulvo-vaginale, così da poter intervenire prima dell’inizio dell’attività sessuale. Un caro saluto.
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