Lo studio ha preso lo spunto dall’osservazione che ceppi oncogeni di papillomavirus (HPV) e alcuni tipi di herpes virus vengono rilevati in pazienti con carcinoma ovarico epiteliale, una forma tumorale che presenta le stesse caratteristiche cliniche dei carcinomi delle tube di Falloppio e peritoneali.
I ricercatori hanno analizzato la prevalenza del DNA di HPV16 e HPV18, del citomegalovirus (appartenente al gruppo beta degli herpes e particolarmente pericoloso in gravidanza) e del virus di Epstein-Barr (appartenente al gruppo gamma, responsabile della mononucleosi infettiva e coinvolto nella genesi di alcuni tumori epiteliali e alcuni tipi di linfoma) in campioni di sangue periferico, ovaio e tessuto tubarico raccolti da:
- 97 donne con carcinoma ovarico epiteliale, inclusi 71 casi di carcinoma ovarico sieroso di alto grado (che generalmente si presenta in stadio avanzato e coinvolge entrambe le ovaie);
- 60 donne con altre forme di tumore o patologie ginecologiche non neoplastiche.
I frammenti di DNA sono stati analizzati con metodi di reazione a catena della polimerasi (PCR), inclusa la potentissima “droplet digital PCR”.
I risultati indicano che:
- il DNA di HPV16 è stato rilevato in un terzo dei campioni di tessuto tubarico e dei carcinomi ovarici epiteliali;
- la prevalenza e la quantità di DNA di HPV16 erano significativamente più elevate nei campioni di tessuto tubarico tratti delle donne con carcinoma ovarico sieroso di alto grado (HGSOC), carcinoma non-HGSOC e metastasi ovariche rispetto a quelli delle donne con patologie non neoplastiche;
- DNA di citomegalovirus e virus di Epstein-Barr è stato rilevato in circa un settimo dei campioni di carcinoma ovarico epiteliale.
Questi risultati, concludono gli Autori, suggeriscono come il ceppo 16 di HPV presente nel tessuto tubarico possa essere un potenziale fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma ovarico epiteliale.