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Calo del desiderio in menopausa: come assumere il testosterone locale

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17/11/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

“Ho 53 anni e da un anno sono in menopausa. Avendo letto i suoi articoli, e dopo un’attenta valutazione della mia ginecologa, mi sono fatta prescrivere un preparato galenico al testosterone all’1% per la riattivazione del desiderio. Vorrei sapere come assumere correttamente il principio attivo, per non esporre il mio partner all’assorbimento del testosterone durante i rapporti e scongiurarne così gli effetti secondari sull’apparato urogenitale maschile. Inoltre vorrei conoscere l’entità del rischio che corro di assumere caratteri maschili (irsutismo, alopecia). Grazie”.
Anna P.
Gentile signora, il dosaggio a cui lei si riferisce è la metà di quello abituale. Normalmente si utilizza il testosterone propionato al 2% in vaselina filante quanto basta a grammi cento. Altrimenti si può usare il testosterone di derivazione vegetale , in un’altra concentrazione, usualmente in pentravan, con apposito dispenser che consente di dosare esattamente la quantità usata per singola dose.
Di solito si consiglia alla donna di applicare la pomata di testosterone propionato sui genitali esterni in minima quantità (circa mezzo centimetro), tutte le sere per tre mesi, e di valutare poi la risposta fisica per decidere la terapia di mantenimento.
I rischi di assorbimento e/o di effetti negativi sull’uomo, data la minima quantità, di fatto non sussistono.
Nella donna, al dosaggio da lei usato, i rischi di acne e alopecia sono minimi (meno dell’1%). Possono aumentare nelle donne che in passato abbiano sofferto di acne o irsutismo, perché in tal caso i recettori degli androgeni sono già sensibilizzati.
Per riattivare bene il desiderio è tuttavia opportuno, se non esistono controindicazioni, effettuare anche una terapia ormonale sostitutiva adeguata. Un cordiale saluto.

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