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Calcificazioni delle cartilagini costali: che cosa sono, perché si formano

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27/09/2018

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

“Gentile Professoressa Graziottin, tempo fa ho iniziato ad avvertire un po’ di dolore alla parte sinistra del costato, e così mi sono sottoposta a una radiografia. Il referto parla di «diffuse calcificazioni bilaterali delle cartilagini costali»: di che cosa si tratta? Perché il calcio si è depositato nelle cartilagini e non nelle ossa? Sono spaventata. Che cosa posso fare? Grazie per l’attenzione”.
A.M.
Gentile signora, la calcificazione delle cartilagini costali non è un’emergenza. Si tratta di un frequente processo di deposizione del calcio in sedi diverse dall’osso (articolazioni, muscoli, cartilagini anche costali, vasi sanguigni e così via), correlato all’invecchiamento in entrambi i sessi.
Le calcificazioni delle cartilagini costali sono dovute a processi infiammatori tessutali (la stessa menopausa è una “low grade inflammation”, un’infiammazione di basso grado), con deposito successivo di calcio. La diffusione, l’estensione e la precocità di comparsa delle calcificazioni dipendono anche da fattori genetici, familiari.
A mia conoscenza non vi sono terapie per rallentarne la comparsa che, ripeto, è strettamente legata all’invecchiamento, con variazioni da una persona all’altra dovute a caratteristiche genetiche.
Può eventualmente fare il dosaggio:
- nel sangue: di vitamina D, paratormone, calcitonina, telopeptide C, calcio plasmatico;
- nelle urine: della calciuria.
Un cordiale saluto.

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