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Atipia endometriale: i benefici della spirale al levonorgestrel

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“Ho 51 anni. Qualche mese fa, in seguito a un pap test, mi è stata suggerita un’isteroscopia diagnostica diventata poi operativa. La biopsia ha segnalato la presenza di un micro-focolaio di atipia endometriale. Mi hanno proposto due strade terapeutiche: il posizionamento di una spirale al levonorgestrel, oppure l’isterectomia. L’idea di farmi asportare l’utero mi sconvolge profondamente. Ma sono molto perplessa anche sulla prima soluzione. Le risulta che con l’introduzione del dispositivo intrauterino questo focolaio possa rientrare? Ci sono studi al riguardo, casistiche di donne alle quali questo protocollo sia stato applicato con successo? Trascorsi i cinque anni, rimosso il dispositivo e finalmente in menopausa, quali rischi potrebbero esserci? Le chiedo il suo punto di vista. Con molta stima”.

Atipia endometriale: i benefici della spirale al levonorgestrel

16/04/2021

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Si definisce “atipia endometriale” un’anomalia della maturazione delle cellule dell’endometrio, lo strato interno dell’utero. La spirale al levonorgestrel è un’eccellente soluzione, perché questo ormone ha alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto a gestire la situazione.
In questa risposta, la professoressa Graziottin illustra:
- che cos’è il levonorgestrel, e perché è utile a ridurre la tendenza proliferativa dell’endometrio;
- gli ulteriori vantaggi selettivi della spirale come mezzo di somministrazione: impiego di lungo periodo, senza rischio di dimenticanze o necessità di sostituzione; massima concentrazione del farmaco dove serve, ossia all’interno dell’utero, con minimo rilascio a livello sistemico;
- l’opportunità, anche in corso di terapia, di effettuare ogni sei mesi un’ecografia di controllo e, se indicato, ulteriori biopsie mirate;
- perché, dopo i cinque anni di utilizzo della spirale, potrebbe essere opportuno riconsiderare l’isterectomia.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone
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