Fibromatosi uterina: il ruolo della radiofrequenza
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Fibromatosi uterina: il ruolo della radiofrequenza
14/10/2019
Prof. Rodolfo Sirito Direttore del Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, Ospedale Evangelico Internazionale, Genova
Sirito R. Fibromatosi uterina: il ruolo della radiofrequenza Corso ECM su “La donna dai 40 anni in poi: progetti di salute”, organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 24 maggio 2019
Sintesi del video e punti chiave
I fibromi uterini sono tumori benigni molto frequenti che – a seconda della posizione, della dimensione e del numero – provocano sanguinamenti abbondanti, sintomi compressivi, sub-fertilità e dispareunia. Fra la terapia farmacologica e la terapia chirurgica, di cui l’isterectomia è la modalità più frequente, ci sono spazi di intervento che possono essere coperti con tecniche particolari, in funzione dei sintomi e delle aspettative della singola paziente: fra queste, l’Ospedale Evangelico Internazionale di Genova sta da tempo sperimentando, con risultati incoraggianti, la miolisi in radiofrequenza. In questo video, il professor Sirito illustra: - quali caratteristiche deve avere una terapia conservativa ideale; - che cos’è la miolisi in radiofrequenza, e in quali ambiti è tradizionalmente utilizzata; - come è nata l’idea di adottarla per la cura dei fibromi uterini; - le scarse evidenze di letteratura a supporto di tale estensione; - come funziona l’ago per la miolisi, e con quali effetti; - i parametri controllabili durante l’intervento; - le tre vie utilizzabili: laparoscopica, endovaginale con guida ecografica, isteroscopica; - a che cosa servono il sistema GPS e il mezzo di contrasto ecografico Sonovue; - la casistica fino a oggi accumulata, e gli esiti dell’intervento a uno e sei mesi; - perché la miolisi non è la scelta ottimale per il trattamento di fibromi molto grandi.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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