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Vaginismo, indagare le cause per un corretto approccio terapeutico

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16/08/2013

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Gentile dottoressa, le scrivo per il problema del vaginismo. Sono in cura da quattro anni da un sessuologo e ginecologo: la terapia ha migliorato il mio stato, ma ancora non ne sono uscita. Purtroppo ho trentotto anni, ed io e mio marito vorremmo avere un figlio, per cui temo che la terapia che sto facendo sia troppo lenta. La terapia consiste in colloqui fatti su skype ed esercizi fatti prima da sola, per abituarmi alla penetrazione, e poi da più di un anno con mio marito. Riusciamo ad avere la penetrazione, ma solo se controllo io la situazione, e comunque non riesco ancora a provare piacere a causa dell’ansia. Non ho ancora avuto una visita ginecologica quindi credo che sono ancora in alto mare con la guarigione. Che cosa mi consigliate di fare?”.
Monica F.
Cara Monica, il vaginismo rappresenta un disturbo sessuale caratterizzato da una contrazione muscolare involontaria dei muscoli che circondano la vagina, associata ad una fobia della penetrazione di grado variabile. Colpisce l’1% delle donne in età post-puberale e può essere indotto da diverse cause (biologiche e psicosessuali, personali e di coppia) che meritano di essere indagate con completezza al fine di instaurare il corretto approccio terapeutico. Va inoltre ricercata l’eventuale presenza di patologie associate (comorbilità) come disturbi urinari, stipsi ostruttiva e altri disturbi sessuali (disturbi del desiderio, difficoltà di eccitazione).
Per ulteriori approfondimenti la rimandiamo alle numerose schede mediche sull’argomento pubblicate sul sito della Fondazione (veda i link sotto indicati). Dal suo racconto emerge come abbia già affrontato un percorso relativamente lungo, pertanto è sicuramente consigliabile effettuare una visita presso un centro specializzato al fine di valutare obiettivamente il suo grado di patologia così da instaurare una terapia completa, multidisciplinare e mirata, al fine di accelerare la sua guarigione.
Stia tranquilla: il vaginismo si può risolvere affrontandolo nella sua complessità con buone prospettive di guarigione. In bocca al lupo.
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