Guida alla lettura
Non è su questa disputa bimillenaria, tuttavia, che oggi appuntiamo la nostra attenzione – ed è per questo motivo che pubblichiamo solo in parte il brano del Vangelo e il commento di Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose. Quello che ci interessa porre in luce è un particolare del racconto di Luca, un dettaglio storico-culturale su cui Bianchi fa chiarezza ricorrendo alle fonti della spiritualità ebraica: Maria, sedendosi ai piedi di Cristo e ascoltando il suo insegnamento come un discepolo qualsiasi, compie un’azione molto audace per quei tempi, perché la tradizione vietava espressamente di insegnare alle donne la legge di Dio. Al punto che un adagio della Mishnà (termine che designa l’insieme della Torah orale e il suo studio) redarguiva: «Chiunque insegni la Torah a sua figlia è come se le insegnasse cose sporche». Tanto poco si considerava la donna, che si credeva che il contatto con lei deturpasse persino la più alta forma di sapienza.
Dunque Maria, sottolinea Bianchi, «compie un gesto coraggioso, mostrando una forte soggettività e una profonda consapevolezza»: è una delle tante donne che, nel corso dei secoli, oseranno alzare il capo contro le tradizioni di una società fortemente maschilista, sfidando la mentalità corrente in nome di una dignità che, purtroppo ancora oggi, non riesce a trovare pieno rispetto: senza andare troppo lontano, basta pensare alle nazioni europee e a quanta fatica facciano le donne, anche le più colte e preparate, a cogliere frutti di riconoscimento professionale e sociale realmente equivalenti a quelli degli uomini.
Maria insegna alle giovani di oggi che apprendere è sempre un bene, che studiare con impegno apre orizzonti e libera dalle catene, che valorizzare i talenti naturali dell’intelligenza e del cuore è ciò che veramente distingue le donne libere e gli uomini liberi da chi, libero solo in apparenza, è in realtà schiavo della mediocrità dei sogni e dei pensieri.
Maria, l’altra sorella, appare invece una donna più contemplativa, che durante la sosta di Gesù in casa ama innanzitutto ascoltarlo, mettersi ai piedi del maestro e profeta per ricevere il suo insegnamento. Alla presenza di Gesù, Maria assume così la postura classica del discepolo (cf. Lc 8,35; At 22,3). La tradizione rabbinica affermava: «La tua casa sia un luogo di riunione per i sapienti; attaccati alla polvere dei loro piedi e bevi assetato le loro parole» (Mishnà, Avot I,4), ma questo compito era riservato agli uomini, non certo alle donne. Ciò sarebbe stato non solo inusuale, ma anche scandaloso, come si legge sempre nella Mishnà: «Chiunque insegni la Torah a sua figlia è come se le insegnasse cose sporche» (Sotah 3,4). Maria compie pertanto un gesto coraggioso, audace, mostrando una forte soggettività e una profonda consapevolezza: si fa discepola, sicura che Gesù non la respingerà, ma eserciterà il suo ministero rivolgendosi a una donna come agli uomini, accetterà di avere una discepola e non solo dei discepoli. (…)
Il brano del Vangelo di Luca
Biografia
E’ membro dell’Académie Internationale des Sciences Religieuses (Bruxelles) e dell’International Council of Christians and Jews (Londra).
Fin dall’inizio della sua esperienza monastica, Enzo Bianchi ha coniugato la vita di preghiera e di lavoro in monastero con un’intensa attività di predicazione e di studio e ricerca biblico-teologica che l’ha portato a tenere lezioni, conferenze e corsi in Italia e all’estero (Canada, Giappone, Indonesia, Hong Kong, Bangladesh, Repubblica Democratica del Congo ex-Zaire, Ruanda, Burundi, Etiopia, Algeria, Egitto, Libano, Israele, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Ungheria, Romania, Grecia, Turchia), e a pubblicare un consistente numero di libri e di articoli su riviste specializzate, italiane ed estere (Collectanea Cisterciensia, Vie consacrée, La Vie Spirituelle, Cistercium, American Benedictine Review).
E’ opinionista e recensore per i quotidiani La Stampa e Avvenire, membro del comitato scientifico del mensile Luoghi dell’infinito, titolare di una rubrica fissa su Famiglia Cristiana, collaboratore e consulente per il programma “Uomini e profeti” di Radiotre. Fa inoltre parte della redazione della rivista teologica internazionale “Concilium” e della redazione della rivista biblica “Parola Spirito e Vita”, di cui è stato direttore fino al 2005.
Nel 2009 ha ricevuto il “Premio Cesare Pavese” e il “Premio Cesare Angelini” per il libro “Il pane di ieri”.
Ha partecipato come “esperto” nominato da Benedetto XVI ai Sinodi dei vescovi sulla “Parola di Dio” (ottobre 2008) e sulla “Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” (ottobre 2012).
Il 22 luglio 2014 papa Francesco lo ha nominato Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.