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Spotting post coitale: possibili cause e accertamenti consigliati

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08/04/2016

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ho 42 anni e nell’ultimo anno ho avuto episodi di spotting durante rapporti. Pap test e altre indagini sono negativi. Anni fa ho contratto e curato con laserterapia una infezione da Papillomavirus, poi sono rimasta incinta e non ho più fatto controlli. Il virus è tornato? Ho contratto un nuovo virus? Cosa devo fare?”.
Roberta
Gentile amica, lo spotting post-coitale è relativamente frequente e può essere legato a diversi fattori, come la presenza di un ectropion esocervicale, lesioni cervicali indotte da HPV, secchezza vaginale e atrofia vulvo-vaginale.
E’ opportuno fare, oltre al pap test, una colposcopia con eventuale tampone per la ricerca del Papillomavirus, e un’ecografia ginecologica transvaginale per valutare lo strato endometriale. Nel caso risulti tutto negativo e rimanga lo spotting, le consigliamo di effettuare una isteroscopia diagnostica. Un cordiale saluto.
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