Descrivere un nuovo e distinto fenotipo di sintomi urinari denominato “sindrome della frequenza urinaria miofasciale”: è questo l’obiettivo dello studio condotto da un team di ricercatrici e ricercatori statunitensi della David Geffen School of Medicine at UCLA (Los Angeles), del Michigan State University College of Human Medicine a Grand Rapids, del Vanderbilt University Medical Center a Nashville, della Duke University School of Medicine a Durham e della Washington University School of Medicine a St. Louis. La sindrome della frequenza urinaria miofasciale (myofascial urinary frequency syndrome, MUFS) è presente in un terzo degli individui che presentano frequenza urinaria. Oltre a una caratteristica costellazione di sintomi suggestivi di disfunzione miofasciale (caratterizzata da dolore regionale e dalla presenza di uno o più trigger point), i/le pazienti hanno una persistente sensazione di dover urinare, indipendentemente dal livello di riempimento della vescica (“persistency”). All’esame obiettivo, il 97% dei/delle pazienti ha manifestato un’ipertonicità del pavimento pelvico con dolorabilità globale o punti trigger miofasciali, e il 92% ha evidenziato una compromessa capacità di rilassamento muscolare, tutti tratti distintivi della disfunzione miofasciale. Inoltre, la presenza di persistency è stata confermata in 68 pazienti con disfunzione miofasciale del pavimento pelvico accertata tramite esame completo ed elettromiografia. Questi sintomi distinguono i soggetti con disfunzione miofasciale da quelli con vescica iperattiva, cistite interstiziale/sindrome della vescica dolorosa, e dai controlli asintomatici, confermando che la MUFS è un sottogruppo distinto dei sintomi del basso tratto delle vie urinarie.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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