Ritorno del ciclo dopo la menopausa: cause e contromisure
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«A 52 anni, 17 mesi dopo la menopausa, il ciclo mi si è ripresentato con perdite scure che sono durate per alcuni giorni. Sono corsa dal ginecologo. L’ecografia ha rilevato la presenza di follicoli. Dato che in passato avevo sofferto di emicrania con aura, il medico mi ha appena prescritto il progesterone, per poi rivalutare la situazione in seguito. Qual è la sua opinione? Grazie».
Ritorno del ciclo dopo la menopausa: cause e contromisure
26/01/2024
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
La risposta in sintesi
Gentile amica, l’iter diagnostico e terapeutico seguito dal suo ginecologo è impeccabile: quindi stia tranquilla, perché è davvero in ottime mani. Il suo caso non è frequente, ma nemmeno rarissimo. Dopo la menopausa, infatti, è possibile che nell’ovaio rimangano fino a 1000 follicoli “primordiali”, ossia molto immaturi. Di solito questi follicoli vanno incontro ad atrofia spontanea (apoptosi), ma a volte possono riattivarsi dando origine a una vera e propria ovulazione, seguita dalla mestruazione. Questo fenomeno può verificarsi, approssimativamente, fino a due anni dalla menopausa e rende opportuno, nei rapporti intimi, l’uso almeno del profilattico. In questo video illustro: - come l’ecografia consenta di individuare i follicoli primordiali, ma anche altre eventuali cause di sanguinamento, come polipi o iperplasie endometriali, nel qual caso è opportuno effettuare anche un’isteroscopia con biopsia; - perché anche la prescrizione del progesterone è del tutto appropriata; - in che modo il progesterone agisce sull’endometrio sollecitato dagli estrogeni ovarici; - l’obiettivo principale della successiva valutazione clinica di cui le ha parlato il collega: verificare che la mucosa dell’endometrio sia sottile, e confermare così che si sia trattato di una mestruazione funzionale da temporanea riattivazione ovarica, senza implicazioni per la salute.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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