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Pap test positivo: quali accertamenti fare

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09/11/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Ho 51 anni, e qualche giorno fa ho fatto un pap-test con il seguente risultato: «Il quadro istomorfologico mostra cervico-vaginite cronica aspecifica moderata. Si apprezzano modificazioni reattive moderate severe delle cellule eso ed endocervicali e isolate immagini di alterazione del rapporto nucleo citoplasmatico degli elementi del comparto epiteliale intermedio e superficiale. Utile effettuare controllo colposcopico». C’è una terapia farmacologica? Il mio ginecologo ritiene di mettere in cantiere l’ipotesi di asportazione dell’utero. Voi che cosa ne pensate? Grazie”.
Teresa C.
Cara Teresa, il referto del Pap test segnala un’alterazione delle cellule del collo dell’utero, determinata generalmente dall’infezione da HPV (Human Papillomavirus), un virus a trasmissione sessuale responsabile di oltre il 90% delle lesioni riscontrate a livello cervicale. I sottotipi di HPV ad alto rischio oncogeno, come il 16 e il 18, sono associati a più del 70% dei casi di cancro cervicale.
Il suo referto merita un approfondimento diagnostico con colposcopia e biopsia mirata, associata all’esecuzione del tampone vaginale specifico per la ricerca di HPV, in modo da ottenere informazioni precise circa il tipo e il grado di lesione sviluppata.
In funzione dell’esito di questi esami verrà impostata la terapia specifica, dalla semplice osservazione nel tempo in caso di lesioni a basso grado (L-SIL) a interventi di conizzazione (asportazione del collo dell’utero) o isterectomia (asportazione completa dell’utero) per lesioni più avanzate (H-SIL). Un cordiale saluto.

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