Ho 34 anni e un bimbo di 2 anni e mezzo. Da pochi mesi porto un pacemaker, e vorrei sapere se in queste condizioni potrei avere un altro figlio. I controlli vanno bene, anche se io mi sento ancora un po’ giù dal punto di vista psicologico. Il cardiologo e il ginecologo mi hanno tranquillizzato, ma io vorrei tanto avere un parere più autorevole... Grazie!
Valeria D.
Valeria D.
La presenza di un pacemaker non costituisce una controindicazione né alla gravidanza né all'eventuale parto per via naturale; quello che deve essere invece valutato è il motivo per cui è stato impiantato il pacemaker, cioè la patologia cardiaca di base.
Nel caso di una malattia esclusivamente legata a un disturbo di conduzione elettrica, con normali parametri morfofunzionali alle indagini cardiologiche, non vi sono altre indicazioni che un controllo telemetrico del buon funzionamento del pacemaker e dello stato delle batterie prima di intraprendere la gravidanza. Ricordo inoltre che in gravidanza è fisiologico osservare un aumento della frequenza cardiaca, se il cuore della paziente è completamente pacemaker-dipendente: saranno da valutare, da parte dell'aritmologo, i parametri di programmazione, in particolare se il dispositivo non è della tipologia “rate-responsive”.
Queste indicazioni generali, gentile signora, devono comunque essere calibrate sulla Sua tipologia di paziente da parte del cardiologo curante, che conosce nei dettagli il Suo caso.
Molti cordiali saluti.
Nel caso di una malattia esclusivamente legata a un disturbo di conduzione elettrica, con normali parametri morfofunzionali alle indagini cardiologiche, non vi sono altre indicazioni che un controllo telemetrico del buon funzionamento del pacemaker e dello stato delle batterie prima di intraprendere la gravidanza. Ricordo inoltre che in gravidanza è fisiologico osservare un aumento della frequenza cardiaca, se il cuore della paziente è completamente pacemaker-dipendente: saranno da valutare, da parte dell'aritmologo, i parametri di programmazione, in particolare se il dispositivo non è della tipologia “rate-responsive”.
Queste indicazioni generali, gentile signora, devono comunque essere calibrate sulla Sua tipologia di paziente da parte del cardiologo curante, che conosce nei dettagli il Suo caso.
Molti cordiali saluti.
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