EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Ottantasette anni: dopo 35 di terapia ormonale, il cervello scintilla ancora

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su X
  • Condividi su Linkedin
Ottantasette anni: dopo 35 di terapia ormonale, il cervello scintilla ancora
18/04/2025

Racconti di sofferenza, resilienza e guarigione

Gentile dottoressa Graziottin,
la seguo con estremo interesse e stima – 37 anni fa, valutando ogni cosa e mantenendo uno stile di vita corretto ho iniziato la cura della TOS con fiducia e convinzione, fra lo scetticismo delle amiche. Alla fine posso solo dire ogni bene di questa esperienza e ora, più vicina ai 90 anni che agli 80, mi ritrovo con una freschezza mentale, una desiderio di sport e di studio, un ottimismo di vita che non vedo così nelle mie coetanee.
Lei, dottoressa, ha il merito di SAPERE, e divulgare con correttezza e competenza ogni esperienza nuova, aggiornamenti continui e studi, con un linguaggio chiaro, sereno, direi quasi gioioso e senza retro-pensieri, da vera scienziata, con un’eleganza innata che a noi donne fa tanto piacere.
Secondo la dottoressa Antonella Santuccione Chadha (Ceo di Women’s Brain Foundation), esperta in neuroscienze, psichiatria e medicina di precisione, il 70-80% dei malati di Alzheimer è donna. Sclerosi multipla, depressione, disturbi d’ansia, emicrania colpiscono 8 volte su 10 persone di sesso femminile. Eppure gli studi clinici riguardano in maggioranza i maschi, con ripercussioni sui tempi della diagnosi, sull’appropriatezza dei farmaci e, di conseguenza, sui costi della sanità pubblica e i rischi per le persone. Incidono anche il cambio ormonale in menopausa e altre concause in malattie e demenze femminili. Alla luce di queste scoperte, si deduce quanto la cura ormonale sostitutiva sia importante per proteggere il cervello dalla più temibile delle malattie: l’Alzheimer.
Se anche la ricerca più avanzata è ancora maschio-centrica, urge capovolgere la situazione.
La generazione di mia madre ha preteso il voto. La mia ha ottenuto il divorzio, il nuovo diritto di famiglia; e ha dimostrato di saper studiare più e meglio, con voti più alti in tutte le materie. Ci sono più laureate donne che fai gli uomini, e persino nello sport eccelliamo portando a casa più medaglie nelle varie competizioni.
E’ arrivato il momento di riprenderci il nostro posto nella società umana, come era in antico.
Le dee riconosciute da tutti erano femmine: l’acqua, la terra, l’aria, la vita. Dare al mondo i figli era un potere assoluto, nelle antiche civiltà. «Le strutture sociali egualitarie della civiltà danubiana sono descritte talvolta, erroneamente, come matriarcali: poiché non esisteva una prevaricazione della donna sull’uomo, i rapporti di genere erano bilanciati. Dal momento che le donne avevano però un ruolo particolare come fondatrici della tribù, è corretta la definizione di queste società come “matristiche”, “matrilineari” o “matrifocali” (Marija Gimbutas, The Civilization of the Goddess: The World of Old Europe, 1991).
Anche Ian Hodder definiva egualitario l’ordinamento sociale di Çatalhὅyük, con un ruolo centrale riservato alla donna (Ian Hodder [a cura di], Religion in the Emergence of Civilization: Çatalhöyük as a Case Study, 2011). E ancora, come sottolinea la linguista Alexandra Aikhenvald, nella tradizione mitica delle popolazioni eurasiatiche i numi tutelari sono femminili: «Tipico dell’immaginario delle popolazioni ugrofinniche è che la terra e gli altri elementi, nonché i fenomeni naturali del mondo di mezzo, come acqua, fuoco, vento, foresta, siano incarnazioni di divinità femminili, di spiriti materni (mother-spirits)».
Noi donne siamo fortissime, e dobbiamo riprendere il nostro naturale posto nella società umana. Solo noi possiamo salvare la Terra e la nostra specie con la cura che ci caratterizza. La guerra non ha il volto di donna. La speranza sta in noi. Da circa 20 mila anni il “sapiens” è l’unica specie umana rimasta sulla Terra: se noi donne non decidiamo di tornare a essere fondatrici di comunità matristiche, senza prevaricazioni e prepotenze, gli uomini, pur di vincere, saranno capaci di annientarci.
Lancio questo appello attraverso una lettera a una scienziata che generosamente divulga i suoi SAPERI, aiutando molte donne a vivere meglio nelle varie fasi della vita.
Esprimo qui tutta la mia stima, ammirazione e gratitudine.
La saluto con grande rispetto e simpatia.
Donna del Mondo

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter