Si definiscono nosocomiali le infezioni che si manifestano in un/una paziente durante il ricovero in una struttura sanitaria, ma che non erano presenti o in incubazione al momento dell’accettazione: costituiscono un serio problema di salute pubblica, in quanto possono causare un aggravamento delle condizioni della persona ricoverata, prolungarne la degenza e, in alcuni casi, portarla alla morte.
Lo studio è stato condotto su 13 studi clinici randomizzati indicizzati su PubMed, Scopus, Cochrane Library, Web of Science e VHL. La metanalisi è stata svolta confrontando il rischio di sviluppare un’infezione nosocomiale in generale (nosocomial infection, NI), una polmonite associata alla ventilazione meccanica (Ventilator-Associated Pneumonia, VAP) o un’infezione da Stafilococcus aureus (SA) in pazienti a cui era stata assegnata o meno un’igiene orale con clorexidina (CHX) in concentrazioni allo 0.05%, 0.12% e 2%.
Questi, in sintesi, i risultati:
- il rischio di VAP (RR 0.72 [0.58, 0.90], p=0.003) e NI (RR 0.70 [0.58, 0.83], p<0.001) è risultata inferiore nei/nelle pazienti dei gruppi CHX rispetto ai controlli e, per NI, indipendentemente dal dosaggio utilizzato (RR≥0.49, p≤0.03);
- i/le pazienti che hanno ricevuto CHX 2 volte al giorno hanno presentato un rischio simile ai controlli (RR 0.98 [0.75, 1.30], p=0.91), mentre coloro che l’hanno ricevuta 3 volte al giorno o più (RR≥0.52, p≤0.002) hanno presentato un rischio inferiore;
- per SA non si sono osservate differenze significative fra i gruppi (RR 0.42 [0.14, 1.26], p=0.12).
- riduce l’incidenza di infezioni nosocomiali in generale, indipendentemente dalla concentrazione, se utilizzata a dosi pari o superiori a 3 volte al giorno, e il rischio di polmoniti associate alla ventilazione meccanica – e queste sono due indicazioni molto incoraggianti;
- non produce effetti contro le infezioni da Stafilococcus aureus.





