L’invecchiamento è caratterizzato da uno stato di infiammazione sistemica cronica a bassa intensità. Negli anziani, in particolare, anche in assenza di patologie croniche risultano più elevati i livelli delle citochine proinfiammatorie come l’interleuchina 6 e il fattore di necrosi tumorale alfa, così come di proteine quali la C-reattiva e la siero amiloide A. Molti fattori contribuiscono a questo quadro clinico, fra cui il declino della funzionalità del sistema immunitario e le malattie croniche correlate all’età. Una delle conseguenze più vistose dell’infiammazione cronica è l’aumento delle sindromi dolorose a carico dei più svariati organi e distretti. Ogni strategia finalizzata a ridurre l’infiammazione può dunque migliorare in misura significativa la qualità della vita dell’anziano. La terapia farmacologica rappresenta certamente una possibilità: ma gli effetti collaterali (a carico, per esempio, del sistema gastrointestinale e del comparto cardiovascolare) e il costo economico ne limitano notevolmente l’utilità. L’esercizio fisico e una dieta appropriata, al contrario, costituiscono un’alternativa di lungo termine e a basso costo per attenuare l’infiammazione e rallentare il declino dell’organismo. La review di Jeffrey Woods e collaboratori, dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign (USA), si propone appunto di esaminare gli effetti del movimento fisico sull’infiammazione in età avanzata, e di descrivere i meccanismi che sottendono a tali effetti, attraverso un’analisi critica dei più autorevoli trial clinici in materia. Al termine del lavoro, gli Autori concludono che l’esercizio fisico regolare, oltre a ridurre i fattori pro-infiammatori: - aumenta la massa muscolare e riduce il rischio di patologie croniche a carico del cuore e del sistema metabolico; - riduce la massa grassa e il tessuto adiposo, che contribuiscono all’infiammazione sistemica; - aumenta il tono vagale, che contribuisce alla riduzione dell’infiammazione sistemica.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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