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Epatite C e terapia ormonale sostitutiva: esistono controindicazioni?

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02/05/2013

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Sono una infermiera romena e ho 44 anni. Lavorando in un reparto di medicina del mio Paese, ho avuto la sfortuna di ammalarmi di epatite C. Ovviamente me la porterò per sempre, anche se a bassa virulenza. Purtroppo da quasi un anno non ho più le mestruazioni, e sto soffrendo molto per le terribili vampate, la tachicardia, l’ansia... Siccome ho paura della reazione che certi specialisti hanno quando dico che ho l’epatite C cronica, vorrei sapere da voi se la terapia ormonale sostitutiva è controindicata nel mio caso, e se devo quindi accontentarmi di prodotti omeopatici. Grazie”.
M.C.
Gentile amica, l’infezione da epatite C rappresenta la principale causa di malattia cronica del fegato; il tasso di cronicizzazione è molto alto (maggiore dell’80 per cento) e la gravità della malattia dipende da diverse cause (fattori genetici, infezioni associate, abuso di alcol). Per quanto riguarda la terapia ormonale sostitutiva, una controindicazione è rappresentata da un danno epatico severo determinato da una qualunque causa: risulta quindi fondamentale verificare che la sua funzionalità epatica sia nella norma, con esami ematochimici e un’ecografia addominale.
Nel caso non vi siano controindicazioni, è comunque preferibile utilizzare ormoni bioidentici che, rispecchiando la struttura chimica degli ormoni naturalmente prodotti dal nostro organismo, producono minori effetti collaterali. E’ inoltre opportuno che siano somministrati per via transdermica (attraverso cerotti o gel) o intravaginale, per evitare il primo passaggio epatico e non sovraccaricare il fegato.
Ovviamente la sua particolare condizione va valutata con un’accurata visita ginecologica, al fine di instaurare la soluzione terapeutica migliore tenendo conto della complessità clinica del problema. Non abbia paura della reazione dei dottori: un medico serio e preparato saprà occuparsi al meglio del suo caso, e lei potrà poco per volta attenuare i sintomi di una menopausa così precoce e ritrovare il benessere perduto. Un cordiale saluto.

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