Microbiota intestinale e terapie ormonali sostitutive

La disbiosi intestinale produce quattro conseguenze: riduzione quantitativa dei batteri benefici, aumento dei microrganismi patogeni, diminuzione della biodiversità nel microbiota, perdita progressiva dell’impermeabilità selettiva della mucosa intestinale, con infiammazione cronica e maggiore vulnerabilità a numerose patologie. Nella donna, questo scenario è maggiormente probabile dopo la menopausa, per effetto della deprivazione ormonale conseguente all’esaurimento ovarico.
In questo video la professoressa Paoletti illustra:
- che cosa sono gli short chain fatty acids (SCFAs) e quale ruolo svolgono nei processi infiammatori;
- in che senso si parla di “gut-bone axis” e “gut-brain axis”;
- come le caratteristiche del microbiota intestinale della neonata dipendano in modo decisivo dalla modalità del parto e dal tipo di allattamento;
- i principali studi a sostegno della tesi secondo cui, con la menopausa e l’invecchiamento, la diversità batterica del microbiota intestinale si riduce, favorendo stati di disbiosi che si ripercuotono sulla salute generale;
- i risultati dello studio condotto dal gruppo «REIMAGINE» (Revealing the Entire Intestinal Microbiota and its Associations with the Genetic, Immunologic and Neuroendocrine Ecosystem) sui benefici della terapia ormonale sostitutiva nei confronti dell’eubiosi intestinale.