Adolescenti, junk food, disbiosi e policistosi ovarica: quali legami
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25/12/2023
Alessandra Graziottin, Marianna Donini Adolescenti, junk food, disbiosi e policistosi ovarica: quali legami Colao A. Graziottin A. Stanghellini V. (a cura di), Atti e approfondimenti di farmacologia del corso ECM su "Microbiota, infiammazione e dolore nella donna", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 13 settembre 2023, p. 27-38
Alessandra Graziottin Professore ac, Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia, Università di Verona Docente, Scuola di Specializzazione in Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Università Federico II di Napoli Direttore, Centro di Ginecologia, H. San Raffaele Resnati, Milano Presidente, Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus Marianna Donini Medico in Formazione Specialistica, Scuola di Specializzazione in Ginecologia e Ostetricia, Università di Verona
La sindrome da policistosi ovarica (PCOS) è la causa più frequente di infertilità femminile di tipo endocrino, ma le sue conseguenze a lungo termine coinvolgono l’intera salute della donna e si estendono ben oltre l’età fertile. È una sindrome caratterizzata da aumentata biosintesi di androgeni ovarici, anovularietà, infertilità e alterazioni nel metabolismo dei carboidrati. Sebbene le cause rimangano poco conosciute, sono stati identificati moltissimi fattori che contribuiscono allo squilibrio ormonale e metabolico che porta all’insorgenza della sindrome. L’ipotesi dei due colpi (“two hits”) individua due grandi fattori: genetici (first hit) ed epigenetici (second hit), legati in primis agli stili di vita. La qualità dell’alimentazione, con eccesso di zucchero e di grassi saturi fin dalla gravidanza della madre e poi dalla prima infanzia, il sovrappeso/obesità, la sedentarietà, peggiorati dall’uso di alcol già dall’adolescenza, possono costituire fattori non solo di accelerazione nella comparsa della sindrome, ma anche di potenziamento della sua gravità e delle comorbilità associate.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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