La fibromatosi uterina: il ruolo della terapia medica
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09/09/2019
Graziottin A. La fibromatosi uterina: il ruolo della terapia medica Graziottin A. (a cura di), Atti e approfondimenti di farmacologia del corso ECM su "La donna dai 40 anni in poi: progetti di salute", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 24 maggio 2019, p. 54-58
ATTENZIONE: Il farmaco di cui si parla in questo articolo, l’ulipristal acetato, approvato per la cura della fibromatosi uterina e usato da oltre 800.000 donne nel mondo, è stato ritirato dal commercio per iniziativa del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC) della European Medicines Agency (EMA), per alcuni casi di epatite grave comparsa in corso di trattamento.
I fibromi uterini rappresentano il tumore benigno più frequente dell’apparato riproduttivo femminile nelle donne in età fertile. L'ulipristal acetato induce un miglioramento marcato e una riduzione della progressione della malattia in quanto è in grado di controllare un’ampia gamma di sintomi associati alla presenza dei fibromi uterini, riportando la qualità di vita delle pazienti ai livelli di una donna sana senza patologia fibromatosa. L’utilizzo del farmaco è stato inserito in numerose Linee Guida e Consensus. In particolare, nella Consensus italiana sul trattamento dei fibromi uterini, la terapia medica viene posta come prima opzione da considerare nella gestione clinica del fibroma uterino. Solo al fallimento di quest’ultima si dovrebbero considerare le altre terapie di tipo chirurgico.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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