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Vulvodinia, guarire è possibile

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27/04/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Soffro di dolore vaginale ai rapporti dal 2011, e nel 2015 mi è stata diagnosticata una vulvodinia. Ho fatto tante cure, ma senza risultati. Ho letto che funzionano bene la stimolazione elettrica nervosa transcutanea (TENS) e i farmaci triciclici. Questi ultimi, però, mi fanno un po’ paura per i possibili effetti collaterali. Sono diabetica. Voglio guarire, ma non so più a chi rivolgermi: che cosa mi consigliate?”.
Gentile amica, dalla vulvodinia è possibile guarire, ma è necessario instaurare un protocollo di cura completo e ben preciso, che vada ad agire su tutti i fattori che concorrono allo sviluppo e al mantenimento del disturbo.
Si deve pertanto ricorrere a farmaci antinfiammatori naturali, che blocchino la degranulazione mastocitaria; miorilassanti (fra cui gli antidepressivi triciclici a basso dosaggio, che come effetto collaterale comune prevedono sonnolenza); integratori per il benessere intestinale. A questi farmaci si aggiungono sedute di riabilitazione del pavimento pelvico mirate a ottenere il rilassamento della muscolatura perivaginale, che nella vulvodinia risulta patologicamente contratta.
La Fondazione Alessandra Graziottin ha recentemente organizzato un corso di formazione medica su questi temi, e presto pubblicheremo su questo sito gli atti e i video dei lavori: si tenga in contatto con noi!
Un cordiale saluto.

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