Tossina botulinica e controllo del dolore: il quadro biochimico
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29/10/2015
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Kim DW, Lee SK, Ahnn J. Botulinum toxin as a pain killer: players and actions in antinociception Toxins (Basel). 2015 Jun 30; 7 (7): 2435-53. doi: 10.3390/toxins7072435
Discutere i meccanismi molecolari e cellulari correlati all’efficacia delle neurotossine botuliniche nel controllo del dolore e le prospettive di ingegnerizzazione in vista di un loro crescente impiego nella pratica clinica: è questo l’obiettivo della review di D.W. Kim e collaboratori, della Scuola di Scienze Naturali presso la Hanyang University di Seoul, Corea del Sud. La neurotossine botuliniche (Botulinum neurotoxins, BoNTs) sono da tempo utilizzate per curare un’ampia varietà di patologie caratterizzate da dolore. L’azione inibitoria delle BoNTs sulla fusione delle vescicole sinaptiche blocca il rilascio di vari neurotrasmettitori deputati alla modulazione del dolore, fra cui il glutammato, la sostanza P e il peptide correlato al gene della calcitonina, e l’aggiunta di recettori transmembrana sensibili al dolore alla membrana plasmatica neuronale. Inoltre, crescenti evidenze indicano come gli effetti analgesici e antinfiammatori delle BoNTs siano mediati da vari percorsi molecolari. Studi recenti, in particolare, hanno rivelato che le basi strutturali delle BoNTs interagiscono con i recettori cellulari e le proteine SNARE (Soluble N-ethylmaleimide sensitive factor Attachment protein REceptor).
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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