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Botulinum toxin for vaginismus treatment

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11/10/2012

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Ferreira JR, Souza RP.
Botulinum toxin for vaginismus treatment
Pharmacology. 2012; 89 (5-6): 256-9
Raccogliere e valutare tutte le più recenti evidenze scientifiche sull’efficacia della tossina botulinica nella cura del vaginismo: è questo l’obiettivo del lavoro di J.R. Ferreira e R.P. Souza, della Health Sciences Unit dell’Universidade do Extremo Sul Catarinense, a Criciuma, Brasile.
Il vaginismo è un disturbo sessuale caratterizzato da una contrazione involontaria dei muscoli che circondano la vagina, e da paura e angoscia della penetrazione, associate a variabile fobia del rapporto. E’ definito primario, quando è presente fin dall’inizio della vita sessuale; secondario, quando compare dopo un periodo di normali rapporti sessuali.
La gravità del disturbo dipende da tre fattori principali:
1) intensità dello spasmo muscolare, valutato in quattro gradi;
2) gravità della fobia: lieve, media o severa;
3) presenza di fattori psicosessuali, personali o di coppia, che concorrano alla genesi o al mantenimento del sintomo.
Quando il vaginismo non è così severo da impedire la penetrazione, il rapporto è possibile ma causa dolore, bruciore e un senso di prurito pungente: si parla allora di dispareunia. Nei casi più gravi, invece, la penetrazione diviene impossibile, e anche l’inserimento del tampone assorbente o la visita ginecologica creano gravi difficoltà.
Ferreira e Souza hanno condotto una review sistematica dei più autorevoli lavori disponibili sull’argomento, seguita da una meta-analisi dei risultati: questi confermano la validità della tossina botulinica nella cura del vaginismo (OR complessivo = 8.723, p<0.005). Ciò sembra confermato in modo particolare per le pazienti refrattarie ad altri trattamenti, anche se si tratta solo di un’indicazione indiretta, dovuta al fatto che la maggior parte degli studi sottoposti alla meta-analisi aveva reclutato questo tipo di pazienti.
Inoltre, la scarsa disponibilità di trial clinici randomizzati contro placebo, e i problemi di qualità emersi in alcuni di quelli esistenti, inducono a ritenere che l’efficacia della tossina botulinica vada ulteriormente verificata attraverso nuove sperimentazioni.

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