Morbo di Parkinson: i disturbi urinari predicono la progressione della malattia
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06/07/2017
Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano
Picillo M, Palladino R, Barone P, Erro R, Colosimo C, Marconi R, Morgante L, Antonini A; PRIAMO Study Group. The PRIAMO study: urinary dysfunction as a marker of disease progression in early Parkinson's disease Eur J Neurol. 2017 Jun; 24 (6): 788-795. doi: 10.1111/ene.13290. Epub 2017 Apr 20.
Accertare se i disturbi urinari possano essere considerati un marker precoce di comparsa e aggravamento dei sintomi non motori del morbo di Parkinson: è questo l’obiettivo dello studio prospettico longitudinale coordinato da M. Picillo ed espressione delle Università di Salerno, Napoli (Federico II), Verona, Terni, Messina, Venezia e Padova, oltre che dell’Ospedale della Misericordia di Grosseto e dell’Imperial College di Londra. Il studio è durato 24 mesi ed è stato condotto su un gruppo di 585 pazienti selezionati dal progetto Priamo. Dall’analisi statistica dei dati è emerso che i disturbi urinari correlano con i seguenti disturbi non motori del Parkinson: - disturbi gastrointestinali (OR 2.57, 95% CI, 1.67-3.97, P < 0.001); - patologie cardiovascolari (OR 2.22, 95% CI 1.18-4.17, P = 0.013); - problemi dermatologici (OR 1.81, 95% CI 1.06-3.08, P = 0.029); - disturbi del sonno (OR 2.06, 95% CI 1.34-3.16, P = 0.001); - dolore (OR 1.85, 95% CI 1.21-2.83, P = 0.004); - stanchezza cronica (OR 2.40, 95% CI 1.56-3.68, P < 0.001); - apatia (OR 2.79, 95% CI 1.72-4.52, P < 0.001); - problemi respiratori (OR 1.82, 95% CI 1.02-3.23, P = 0.039). Lo studio ha inoltre dimostrato che le disfunzioni urinarie sono associate a una più grave disabilità motoria e a una più bassa qualità di vita, ma non a più severi disturbi cognitivi. Questi risultati possono orientare la diagnosi e la terapia precoce dei sintomi non motori correlati al morbo di Parkinson.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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