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Diagnosi precoce di Parkinson: determinanti i sintomi non motori

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Diagnosi precoce di Parkinson: determinanti i sintomi non motori
28/07/2022

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Commento a:
Hughes KC, Gao X, Baker JM, Stephen CD, Kim IY, Valeri L, Schwarzschild MA, Ascherio A.
Non-motor features of Parkinson’s disease in women
J Parkinsons Dis. 2021;11(3):1237-1246. doi: 10.3233/JPD-202409
Valutare la correlazione fra sintomi non motori e diagnosi di Parkinson nelle donne: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Katherine C. Hughes ed espressione della Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston, della Pennsylvania State University di State College, del Massachusetts General Hospital di Boston, della Columbia University Mailman School of Public Health a New York, e del Brigham and Women’s Hospital di Boston, Stati Uniti.
Il morbo di Parkinson (PD) è caratterizzato da numerosi sintomi non motori, alcuni dei quali anticipano spesso la diagnosi della malattia: fra questi l’iposmia, la stipsi e i disturbi del sonno REM.
La ricerca, condotta nell’ambito del Nurses’ Health Study su donne di età inferiore a 85 anni, ha portato all’individuazione di 87 pazienti con diagnosi confermata di Parkinson e 14.170 pazienti senza Parkinson, che hanno compilato:
- il Brief Smell Identification Test sull’iposmia;
- un questionario su sintomi non motori come depressione, sonnolenza diurna, disturbi visivi e dolore.
Questi, in sintesi, i risultati:
- ogni sintomo non motorio correla significativamente con il PD;
- l’OR del PD cresce esponenzialmente con il numero di sintomi non motori che la paziente presenta;
- le donne con stipsi, disturbi del sonno REM e iposmia hanno un OR per il Parkinson di 211 (95% CI, 84.2-529);
- l’OR cresce ulteriormente in presenza di ulteriori sintomi non motori: le donne che presentano almeno 6 dei 7 sintomi presi in considerazione dallo studio hanno un OR di 356 (95% CI, 113-1126).
La combinazione dei sintomi non motori presi in considerazione può dunque costituire un importante segnale d’allarme nell’identificazione delle donne ad alto rischio di PD e nella diagnosi precoce della malattia.
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