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La storia di Francesca e Stefano

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06/03/2008

Le vostre lettere alla nostra redazione

Ho 45 anni e sono completamente guarita da un vaginismo che mi aveva bloccato la vita: in vent’anni di matrimonio, non ero mai riuscita ad avere un rapporto completo con mio marito.
Stefano è persona splendida, che amo e che mi ha sempre amata, anche se nel momento in cui si avvicinava per fare l’amore, io mi irrigidivo e lo allontanavo, perché provavo un dolore insopportabile, sentivo come un muro, una porta completamente chiusa.
Così, anno dopo anno, fisicamente ci allontanavamo sempre di più, anche se eravamo molto uniti da tanti altri punti di vista. Volevamo chiedere aiuto, ma a chi? Io mi vergognavo, non riuscivo a confessare questo segreto neppure a mia madre, o alle mie amiche. Poi, circa due anni fa, per un altro problema, ho dovuto affrontare la mia prima visita ginecologica. Un dolore tremendo... E ho dovuto confessare la mia condizione di donna sposata, ma ancora vergine! Il medico mi guardava come se fossi un’extraterrestre; però alla mia domanda disperata – "Chi mi può aiutare, dottore?" – senza esitazioni mi ha fatto il nome di una giovane dottoressa che, secondo lui, avrebbe potuto affrontare il mio caso.
E così sono arrivata nel suo studio, impaurita ma allo stesso tempo fiduciosa: già dal nostro primo incontro, ho avuto la sensazione che sarei guarita. Credevo che ci sarebbe voluto più tempo e invece, dopo cinque mesi, è avvenuto il miracolo! Finalmente io e mio marito ci siamo uniti, per la prima volta dopo vent’anni, e questo grazie a una terapia da seguire con precisione e costanza.
Secondo me sono stati molto utili il massaggio quotidiano da fare a casa, l’uso dei dilatatori, i farmaci antidepressivi (anche se all’inizio ero dubbiosa, devo dire che aiutano, e tanto), e il biofeedback.
E’ veramente straordinario vedere, anzi sentire come la “porta” piano piano si apra completamente: adesso è tutta un’altra vita!
Il mio consiglio a tutte le donne che non riescono ad accogliere il marito, o il loro compagno, è di non avere vergogna, di non arrendersi, ma di mettersi subito in contatto con un medico competente. Perché se sono guarita io (dopo vent’anni!), vuol dire che la terapia per il vaginismo è veramente efficace.


Francesca D., moglie innamorata di Stefano

Per vent’anni il nostro è stato un matrimonio non consumato, perché al minimo tentativo mia moglie Francesca si irrigidiva e io mi bloccavo: le voglio troppo bene e non le avrei mai fatto del male... Oramai ci stavamo allontanando, perché – anche se ci uniscono tantissimi interessi – mancava la cosa più importante: l’unione di due persone che si amano.
Poi, su suggerimento di un ginecologo, siamo arrivati alla dottoressa che ci ha aiutato a uscire da quell’incubo. Ricordo ancora il primo incontro: ci ha dato subito fiducia, anche se io all’inizio ero un po’ dubbioso. Sono passati cinque mesi, durante i quali mia moglie ha eseguito con diligenza la terapia, e finalmente si è aperta quella “porta” che credevamo chiusa per sempre!
Senza quella terapia la mia Francesca non sarebbe mai guarita da questa malattia, il vaginismo, che l’ha tenuta prigioniera per tanti anni.
Può dare fiducia ai mariti e ai compagni delle donne con questo problema sapere che non bisogna arrendersi mai, perché – come dice Francesca – se è guarita lei vuol dire che la terapia che abbiamo seguito può essere davvero efficace.


Stefano D., marito felice di Francesca

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