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Energia vitale e ormoni: i miei nuovi "occhiali"

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25/07/2014

Le vostre lettere alla nostra redazione

Mi scuserete per questo titolo all’apparenza insensato, ma è proprio dai miei nuovi “occhiali” che voglio iniziare la mia storia. Sono una donna di 30 anni che, come tante altre, non ha avuto un’esistenza facile. Un padre alcolista, un disturbo alimentare importante durante l’adolescenza e una serie di diagnosi mediche sbagliate per anni.
Poco dopo i 17 anni, mi affidai alle cure di un primario di ginecologia con doppia specializzazione in endocrinologia per mancanza di mestruazioni e galattorrea: il mio seno produceva infatti piccole quantità di latte. Le analisi del sangue, ripetute ogni 4/6 mesi, riscontravano un livello di prolattina al di sopra della norma e che ogni volta si alzava. Nonostante ciò quel medico, per anni, continuò a ripetermi di godermi la vita, che la prolattina si alzava per questioni psicosomatiche e che dovevo smettere di preoccuparmi: più mi preoccupavo, più la prolattina si alzava, e se insomma producevo latte era colpa delle mie preoccupazioni.
Dopo anni, stufa dei sintomi e della mancanza di spiegazioni chiare, interpellai il primo ginecologo trovato sull’elenco. Il medico in questione, appena vide le analisi, mi mandò con urgenza a fare una risonanza magnetica che riscontrò un macro adenoma ipofisario che aveva iniziato a invadere il chiasma ottico. Seguirono l’asportazione del tumore, ormai cresciuto negli anni, ma anche del 50% dell’ipofisi, poi il trattamento con gamma knife sul residuo, e infine una serie di interventi per curare una grave infezione dello sfenoide.
Nonostante tutta la buona volontà soffrivo di una fortissima stanchezza e di un’apatia che non faceva parte del mio essere. Ho sempre lavorato tanto e dato il massimo, ma con la sensazione di fare il doppio della fatica. E piano piano la mia vita diventava sempre più grigia. Finché, nel 2009 non scoprii di essere incinta, una meravigliosa notizia per me e il mio compagno (chemioterapizzato solo 3 anni prima per un tumore al testicolo): desideravamo tanto quel figlio che i medici non credevano possibile!
Sono stati dei mesi meravigliosi, speciali ma soprattutto nuovamente colorati... Finalmente basta grigi! Ma dopo la nascita, purtroppo, i sintomi della stanchezza e della apatia ben presto ritornarono. Per questi sintomi, per la mancanza totale di desiderio sessuale e per il dolore ai rapporti interpellai molti medici, ginecologi e endocrinologi: tutti mi dicevano che la mancanza di desiderio sessuale non era di per sé un sintomo così come l’apatia. Per il dolore durante i rapporti, e dopo, non trovavano risposte. Così come non si spiegavano perché tutti i miei sintomi erano scomparsi (ad eccezione della dispareunia) durante la gravidanza. La frase che mi ripetevano era: «Dopo quello che ha avuto, si ritenga fortunata ad avere una figlia e ad essere stanca e priva di desiderio sessuale, poteva andarle molto peggio». Io però non mi arrendevo perché ricordavo bene quale fosse il mio modo di essere prima della malattia e ricordavo bene anche i colori durante la gravidanza. La mancanza di desiderio sessuale mi faceva sentire morta dentro. Non capivo e continuavo a cercare un perché.
La risposta che più mi fece male in quegli anni fu quella di un’endocrinologa, che mi disse: «La smetta di masturbarsi il cervello, lei è fatta così, si metta in cura da una brava psicoterapeuta e la pianti di cercare risposte mediche. Lei è ora fisicamente sana, non vorrà mica che le prescriva del testosterone? Lo sa che diventerebbe una scimmia? Vuole perdere i capelli e riempirsi di barba?». Effettivamente una prospettiva poco allettante per qualsiasi donna.
Spinta però dalla stessa psicoterapeuta, che escludeva cause psicologiche per i miei sintomi, cercai su Internet e infine trovai il nome della professoressa Graziottin. Ricorderò per sempre le lacrime all’uscita dal primo appuntamento con lei, nel 2013. Erano lacrime di rabbia per il passato e di felicità per il presente. Finalmente, dopo anni, precisamente sette, qualcuno mi aveva ascoltato e – cosa per me incredibile – aveva preso sul serio i miei sintomi, comprendendo le gravi conseguenze che avevano sulla vita di tutti i giorni. Capivo bene che esistono situazioni più gravi e invalidanti, ma la mia vita restava comunque grigia, con rapporti sessuali non desiderati e dolorosi!
La professoressa Graziottin mi diagnosticò una vestibolite vulvare, causa del dolore durante e dopo il rapporto sessuale, e una mancanza di alcuni ormoni che causavano l’apatia e la mancanza di desiderio. Dal novembre 2013 sono in cura da lei. La mia vita, grazie agli ormoni che mi ha prescritti, sta riprendendo i colori che mancavano da anni. Tra questi ormoni vi è anche il testosterone, che non mi ha causato né la caduta di capelli né tanto meno la “barba” che mi era stata minacciata. Ho ancora davanti molta strada, non è facile risolvere i problemi conseguiti alla mia mancanza di desiderio per tanti anni, ma almeno sento di essere sulla strada giusta. Sono tornata ad essere una donna energica e decisa, che lo scorso marzo ha comprato un nuovo paio di occhiali, fucsia... Gli occhiali non sono che una semplice metafora, ma per me un fantastico riassunto di come, grazie agli ormoni e alle cure, io sia tornata a vedere e a vivere la vita a colori.
Stefania

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