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Carcinoma mammario: l’attività fisica e un’alimentazione mirata migliorano l’efficacia della chemioterapia

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Carcinoma mammario: l’attività fisica e un’alimentazione mirata migliorano l’efficacia della chemioterapia
21/03/2024

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Commento a:
Sanft T, Harrigan M, McGowan C, Cartmel B, Zupa M, Li FY, Ferrucci LM, Puklin L, Cao A, Nguyen TH, Neuhouser ML, Hershman DL, Basen-Engquist K, Jones BA, Knobf T, Chagpar AB, Silber A, Tanasijevic A, Ligibel JA, Irwin ML.
Randomized trial of exercise and nutrition on chemotherapy completion and pathologic complete response in women with breast cancer: The Lifestyle, Exercise, and Nutrition Early After Diagnosis Study
J Clin Oncol. 2023 Dec 1;41(34):5285-5295. doi: 10.1200/JCO.23.00871. Epub 2023 Sep 1. PMID: 37656930; PMCID: PMC10691793
Valutare se l’attività fisica e un’alimentazione mirata possano influenzare l’intensità di dose relativa e la risposta patologica completa nelle donne sottoposte a chemioterapia per un carcinoma mammario: è questo l’obiettivo del trial randomizzato controllato coordinato da Tara Sanft, dello Yale Cancer Center a New Haven (Stati Uniti). Allo studio hanno preso parte anche il Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, il Columbia University Medical Center di New York, il MD Anderson Cancer Center di Houston, la Yale School of Nursing e il Dana-Farber Cancer Institute di Boston.
Si definisce intensità di dose relativa (relative dose intensity, RDI) il rapporto fra l’intensità di dose ricevuta dalle pazienti e l’intensità di dose raccomandata dalle linee guida emanate nel 2011 da National Comprehensive Cancer Network. Nei carcinomi mammari di stadio I-III una RDI positiva correla con un migliore tasso di sopravvivenza. Si parla di risposta patologica completa quando il tumore viene completamente eliminato dalla terapia adiuvante (“letto tumorale vuoto”).
Lo studio è stato condotto su 173 donne colpite da neoplasia mammaria di stadio I-III, assegnate in modo casuale:
- a ricevere l’assistenza abituale (usual care, UC; n = 86);
- a seguire un programma di attività fisica e di alimentazione fornito da nutrizionisti specializzati in oncologia (activity and diet, AD; n = 87).
Questi, in sintesi, i risultati:
- il gruppo AD ha ottenuto significativi benefici rispetto al gruppo UC (P < .05);
- la RDI del gruppo AD e del gruppo UC è stata, rispettivamente, del 92,9% ± 12,1 e del 93,6% ± 11,1 (P = .69);
- la percentuale di pazienti che ha dovuto raggiungere una percentuale ≥85% di RDI è stata dell’81% nel gruppo AD, rispetto all’85% del gruppo UC (P = .44);
- la percentuale di pazienti che hanno avuto almeno una riduzione della dose è stata del 38% nel gruppo AD e del 36% in quello UC (P = .80);
- le pazienti del gruppo AD hanno registrato una maggiore probabilità di raggiungere la risposta patologica completa rispetto al gruppo UC (53% vs 28%) (P = .037).
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