EN
Ricerca libera
Cerca nelle pubblicazioni scientifiche
per professionisti
Vai alla ricerca scientifica
Cerca nelle pubblicazioni divulgative
per pazienti
Vai alla ricerca divulgativa

Il dolore nella donna: meccanismi di trasmissione nervosa e ruolo delle emozioni

  • Condividi su
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Whatsapp
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su Linkedin

Il dolore nella donna: meccanismi di trasmissione nervosa e ruolo delle emozioni

10/10/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

Video realizzato in occasione del Media Tutorial su “Il dolore nella donna”, organizzato nell’ambito della campagna di sensibilizzazione NienteMale sul dolore nella donna, Milano, 22 marzo 2017

Sintesi del video e punti chiave

Le donne sono maggiormente colpite da patologie dolorose, e la causa principale di questo triste primato è, rispetto agli uomini, la diversa vulnerabilità alle infiammazioni, che a sua volta è legata al loro differente profilo ormonale. Nonostante questo, le donne non sono curate di più e meglio: anzi, molte ricerche dimostrano che, a parità di sintomi, agli uomini gli analgesici vengono prescritti in dosi maggiori e con maggiore tempestività.
In questo video, la professoressa Graziottin illustra:
- come negli uomini i livelli di testosterone siano costanti, mentre nelle donne le fluttuazioni degli estrogeni e del progesterone a ogni mestruazione espongano a sindromi infiammatorie caratterizzate da forte dolore;
- in che modo i segnali del dolore viaggiano dalla periferia del corpo al cervello;
- che cosa sono e che funzione svolgono, in particolare, le corna posteriori del midollo;
- che cosa significa “controllo di porta” e perché esso è decisivo nella percezione di un dolore più o meno intenso;
- il fondamentale ruolo delle emozioni nel modulare i meccanismi di trasmissione del dolore;
- come la paura e l’ansia facciano percepire un dolore più forte e come, di converso, un massaggio praticato con dolcezza o la presenza affettuosa di una persona amata riducano l’impeto con cui i segnali algici si muovono lungo le fibre nervose, generando un effetto analgesico che ha solidissime basi biologiche;
- come in questo modo le emozioni positive possano rafforzare l’efficacia dei farmaci antidolorifici, contribuendo a restituire a chi soffre una vita degna di essere vissuta.

Per gentile concessione di Ansa Live

Vuoi far parte della nostra community e non perderti gli aggiornamenti?

Iscriviti alla newsletter