Sintesi del video e punti chiave
La maternità è un pilastro fondamentale dell’identità femminile, ma la fertilità della donna può essere messa in pericolo sia dall’endometriosi in sé, sia dagli interventi chirurgici necessari per curarla. E’ dunque importante monitorare la situazione ovarica, ricorrendo, ove indicato, alla crioconservazione degli ovociti.
Nella terza e ultima parte di questo video la professoressa Graziottin illustra:
- il primo consiglio per le donne con endometriosi: non procrastinare troppo la gravidanza;
- come, per contro, le donne italiane detengano il record mondiale di prime gestazioni dopo i quarant’anni;
- in che modo si valuta la riserva ovarica: ecografia, dosaggio nel sangue dell’ormone antimulleriano (AMH) e dell’inibina B;
- che cosa fare se questi esami indicano un’imminente esaurimento degli ovociti;
- perché l’endometriosi si accompagna normalmente a una minore competenze del sistema immunitario;
- quali sono le più frequenti comorbilità ad essa associate;
- l’ipotesi più accreditata sulla patogenesi della malattia a livello addominale;
- in che cosa consiste la diagnosi indiretta “ex adjuvantibus”;
- come l’ascolto del dolore e il riconoscimento precoce delle proprie vulnerabilità siano le premesse indispensabili per stabilire una proficua alleanza fra il medico e la paziente, e per impostare una terapia capace di garantire una buona qualità di vita.
Per gentile concessione di Telecolor
Nella terza e ultima parte di questo video la professoressa Graziottin illustra:
- il primo consiglio per le donne con endometriosi: non procrastinare troppo la gravidanza;
- come, per contro, le donne italiane detengano il record mondiale di prime gestazioni dopo i quarant’anni;
- in che modo si valuta la riserva ovarica: ecografia, dosaggio nel sangue dell’ormone antimulleriano (AMH) e dell’inibina B;
- che cosa fare se questi esami indicano un’imminente esaurimento degli ovociti;
- perché l’endometriosi si accompagna normalmente a una minore competenze del sistema immunitario;
- quali sono le più frequenti comorbilità ad essa associate;
- l’ipotesi più accreditata sulla patogenesi della malattia a livello addominale;
- in che cosa consiste la diagnosi indiretta “ex adjuvantibus”;
- come l’ascolto del dolore e il riconoscimento precoce delle proprie vulnerabilità siano le premesse indispensabili per stabilire una proficua alleanza fra il medico e la paziente, e per impostare una terapia capace di garantire una buona qualità di vita.
Per gentile concessione di Telecolor
Parole chiave di questo articolo
Link correlati:
Sullo stesso argomento per professionisti
Sullo stesso argomento per pazienti