Il medico dovrebbe quindi sempre prendere in esame la possibilità che la sintomatologia osservata, pur apparentemente tipica di un organo, possa in realtà derivare dall’interazione fra fenomeni algogeni che coinvolgono contemporaneamente più distretti viscerali, e conseguentemente somatici. Pur in un’epoca di superspecializzazione medica, un approccio clinico-semeiologico “globale” al paziente resta un momento fondamentale dell’iter diagnostico, ai fini di un corretto inquadramento della malattia e dell’istituzione del trattamento più efficace.
Dolore viscerale: dalla fisiopatologia alla semeiotica
Dolore viscerale: dalla fisiopatologia alla semeiotica
Atti del corso ECM su "La donna e il dolore pelvico: da sintomo a malattia, dalla diagnosi alla terapia", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 16 novembre 2012, p. 31-36
Il medico dovrebbe quindi sempre prendere in esame la possibilità che la sintomatologia osservata, pur apparentemente tipica di un organo, possa in realtà derivare dall’interazione fra fenomeni algogeni che coinvolgono contemporaneamente più distretti viscerali, e conseguentemente somatici. Pur in un’epoca di superspecializzazione medica, un approccio clinico-semeiologico “globale” al paziente resta un momento fondamentale dell’iter diagnostico, ai fini di un corretto inquadramento della malattia e dell’istituzione del trattamento più efficace.