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Dolore viscerale: dalla fisiopatologia alla semeiotica

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09/05/2016
M.A. Giamberardino, G. Affaitati, M. Lopopolo, R. Costantini
Dolore viscerale: dalla fisiopatologia alla semeiotica
Atti del corso ECM su "La donna e il dolore pelvico: da sintomo a malattia, dalla diagnosi alla terapia", organizzato dalla Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus, Milano, 16 novembre 2012, p. 31-36
Il dolore viscerale può manifestarsi con diversi profili clinici in rapporto a svariati processi di nocicezione viscerale. Il dolore viscerale vero, il dolore riferito senza e con iperalgesia, l’iperalgesia viscerale e l’iperalgesia viscero-viscerale sono fenomeni sostenuti almeno in parte da meccanismi differenti. Nella pratica clinica essi possono però presentarsi molto spesso contemporaneamente nello stesso paziente, producendo quadri talora complessi.
Il medico dovrebbe quindi sempre prendere in esame la possibilità che la sintomatologia osservata, pur apparentemente tipica di un organo, possa in realtà derivare dall’interazione fra fenomeni algogeni che coinvolgono contemporaneamente più distretti viscerali, e conseguentemente somatici. Pur in un’epoca di superspecializzazione medica, un approccio clinico-semeiologico “globale” al paziente resta un momento fondamentale dell’iter diagnostico, ai fini di un corretto inquadramento della malattia e dell’istituzione del trattamento più efficace.
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