L’indagine è stata condotta su pazienti di età non inferiore a 45 anni, selezionati dal China Health and Retirement Longitudinal Study:
- 10.759 per l’analisi osservazionale trasversale;
- 5.855 per le analisi longitudinali.
Il rischio di complicanze neurocognitive è stato stimato con il Rotterdam Study Basic Dementia Risk Model (BDRM).
In confronto ai controlli sani, e in 4 anni di follow up, hanno manifestato un maggior rischio di demenza le persone affette da:
- dolore multisito (siti ≧ 5; β = 1.52; 95 % CI: 0.13, 2.91, p = 0.032);
- dolore al collo (β = 2.33; 95 % CI: 0.41, 4.25, p = 0.018)
- dolore alla schiena (β = 2,12; IC 95%: 0,43, 3,82, p = 0,014);
- dolore alla vita (β = 1,09; IC 95%: 0,07, 2,11, p = 0,037);
- dolore alla spalla (β = 1,74; IC 95% : 0,46, 3,02, p = 0,008);
- dolore al polso (β = 2,72; IC 95%: 0,42, 5,02, p = 0,021);
- dolore al ginocchio (β = 1,91; IC 95%: 0,70, 3,13, p = 0,002).
La gestione del dolore muscoloscheletrico può quindi rappresentare una valida alleata della prevenzione della demenza.