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Testosterone: un ormone indispensabile dopo l’ovariectomia

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«Ho 49 anni, e da più di un anno e mezzo sono in menopausa chirurgica. A fine 2021 sono entrata in sala operatoria con il ciclo e ne sono uscita dopo cinque ore in menopausa, per una forma severa di endometriosi ovarica. Ho affrontato l’intervento come una leonessa, sempre positiva e con la voglia di iniziare una nuova vita. Mio marito e i miei due figli mi hanno aiutata per tutta la convalescenza. Ma dopo quattro mesi sono andata in tilt: il mio fisico non rispondeva più, notti insonni, nausea, e dolori dappertutto. Ho capito che qualcosa si era sfasato. Il ginecologo mi ha prescritto il cerotto all’estradiolo. Tanti sintomi si sono attenuati, e la vita intima è migliorata: ma durante la penetrazione ho un fastidio strano alla vulva, e sempre un senso di secchezza vaginale. Lei consiglia vivamente la terapia sostitutiva che sto facendo, ma parla anche di creme locali, preparate in farmacia. Potrebbero essermi utili? La ringrazio infinitamente per il suo tempo, e per quello che fa a favore di noi donne. Un abbraccio».

Testosterone: un ormone indispensabile dopo l’ovariectomia

21/07/2023

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

La risposta in sintesi

Gentile e affettuosa amica, la sua situazione è simile a quella di molte altre donne sottoposte a ovariectomia bilaterale: la perdita istantanea dell’80% del testosterone endogeno, con tutte le conseguenze anatomiche e funzionali che lei stessa sta sperimentando. Alla sua lettera e a tutte le altre che ci giungono su questo stesso tema, rispondo ricordando la prima e più importante legge dell’endocrinologia: quando si asporta una ghiandola endocrina si devono integrare gli ormoni che essa produceva e quindi, nel caso delle ovaie, non solo l’estradiolo ma anche il testosterone.
In questo video illustro:
- come sia sempre saggio ridare al corpo femminile ciò che ha perduto, e prima di tutto la linfa ormonale che nutre tutte i suoi tessuti;
- l’assoluta bontà della TOS con somministrazione transdermica di estradiolo;
- come tuttavia il ripristino del trofismo vulvare, perineale, vaginale e persino uretrale dipenda anche da adeguati livelli di testosterone, che è al tempo stesso un eccellente antinfiammatorio e un potente ricostruttore dei tessuti intimi colpiti dal deterioramento menopausale;
- perché la pomata al testosterone di estrazione vegetale è preferibile a quella basata su testosterone propionato, di natura sintetica;
- l’importanza di evitare il fai-da-te terapeutico, e di seguire scrupolosamente i consigli del ginecologo di fiducia;
- come questo tipo di terapia restituisca ai tessuti urogenitali, in tempi ragionevolmente brevi, un soddisfacente stato di salute sul piano anatomico e funzionale.

Realizzazione tecnica di Monica Sansone
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