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Menopausa: alcuni orientamenti terapeutici

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12/07/2019

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

“Sono una collega ginecologa. Ho 57 anni, sono alta 1.69 e peso 60 chilogrammi. Da giovane ho assunto estro-progestinici senza alcun disturbo. Ho subito un taglio cesareo nel 1994, una gravidanza extra uterina nel 1997, e nel 2000 il mio ovaio residuo si è spento per sempre a 38 anni. Ho assunto la terapia ormonale sostitutiva fino a 52 anni circa: stavo benissimo. Poi l’ho stupidamente sospesa. Da allora, l’inevitabile crollo. Due anni fa circa ho dovuto ricorrere a un ciclo di paroxetina per alcuni mesi. Non faccio una vita sedentaria, ma non sono un’atleta; mi concedo un bicchiere di vino o un aperitivo, quando capita. Purtroppo fumo. Non ho familiarità oncologica. Ho letto tanto sul suo sito riguardo alla terapia con estrogeni coniugati e bazedoxifene. Pensa sia il caso che io provi ad assumerla? La ringrazio anticipatamente nella speranza, prima o poi, di incontrarla di persona”.
P.D.
Gentile dottoressa, come sa non è possibile esprimere pareri su possibili terapie senza un’accurata valutazione clinica diretta e personale. Tanto meno pubblicarli, per evidenti ragioni di tutela della privacy della persona.
In linea generale, per effettuare una terapia ormonale sostitutiva (TOS) in sicurezza è indispensabile eliminare il fumo per sempre e scegliere stili di vita decisamente sani. Non prescrivo la TOS a donne fumatrici, per l’accumulo di rischio cardiovascolare, oncologico e cerebrale, a meno che non decidano di abbandonarlo per sempre.
La mia prima scelta per la terapia ormonale sostitutiva sono estradiolo e progesterone bioidentici, integrati – se indicato – da testosterone vegetale in crema, da applicare a livello vulvovaginale, oppure prasterone vaginale (deidroepiandrosterone sintetico) e deidroepiandrosterone orale. Riservo il farmaco da lei indicato alle donne sintomatiche con alto rischio mammario, per familiarità o perché il tessuto è molto denso, o perché temono le terapia “classiche”.
Un cordiale saluto.
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