Prof.ssa Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano Dott.ssa Dania Gambini Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano
“In seguito a due importanti operazioni effettuate dieci anni fa soffro di dolore pelvico cronico, che si acutizza durante e dopo i rapporti sessuali oppure in situazioni di gonfiore addominale. Le operazioni sono avvenute in laparotomia. La diagnosi iniziale era di cisti ovarica, ma poi è risultata in corso una pelviperitonite che ha comportato la necessità di rimuovere tuba e ovaio sinistro nel corso della prima operazione e tuba destra nel corso della seconda, effettuata circa tre settimane dopo. Nei mesi successivi i medici hanno associato il dolore alla presenza di importanti aderenze. Il vetrino contenente un campione del tessuto estratto durante l’operazione è stato successivamente analizzato da un ginecologo che ha ipotizzato la presenza di endometriosi, ipotesi che però non era stata avanzata dai medici che mi avevano operata. Vorrei capire se posso fare qualcosa per migliorare la situazione”.
Gentile amica, alla base del dolore pelvico cronico vi sono diversi possibili fattori, tra cui la pelviperitonite, l’endometriosi, le malattie infiammatorie croniche intestinali e la vulvodinia. Ognuna di queste condizioni riconosce fattori anamnestici e clinici peculiari, che possono indirizzare alla diagnosi eziologica. Sicuramente non si può escludere nel suo caso la presenza di aderenze intraddominali, che possono essere alla base del dolore da lei avvertito. L’endometriosi si manifesta tipicamente con dolore mestruale (dismenorrea) associato a dolore profondo durante il rapporto sessuale (dispareunia profonda). Non necessariamente le indagini diagnostiche ecografiche e di risonanza magnetica riescono a evidenziare i tipici noduli endometriosici diffusi nella cavità addominale. La terapia estro-progestinica o progestinica a basso dosaggio rappresenta la prima scelta per il controllo della sintomatologia e la progressione della malattia. In aggiunta, è necessario valutare l’eventuale presenza di una vestibolite vulvare come causa del dolore alla penetrazione (dispareunia superficiale): si tratta di una condizione infiammatoria cronica del vestibolo vaginale, con ipertono della muscolatura del pavimento pelvico. Ognuna di queste patologie richiede un approccio terapeutico specifico ed eventualmente integrato, nel caso di comorbilità associate. Le consigliamo di effettuare una visita presso un centro specializzato nella cura del dolore pelvico cronico. Un cordiale saluto.
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ATTENZIONE: Ogni terapia va individualizzata e monitorata in ciascuna paziente dal medico specialista esperto nel campo. Queste schede informative non possono in alcun modo sostituirsi al rapporto medico-paziente, né essere utilizzate senza esplicito parere medico
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