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Gravidanza e vaginismo: la forma di parto più consigliata

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06/07/2017

Prof.ssa Alessandra Graziottin
Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, H. San Raffaele Resnati, Milano
Dott.ssa Dania Gambini
Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia, H. San Raffaele, Milano

“Mi trovo alla 38esima settimana di gravidanza e sono molto in ansia, perché dovrò affrontare il parto con problemi di vaginismo. Riesco a tollerare la visita tradizionale e l’ecografia transvaginale, mentre per eseguire il pap-test ho bisogno della sedazione. Mi hanno comunque consigliato di affrontare il parto naturale, ma mi chiedo se può comportare dei rischi per la mia salute. Grazie”.
Gentile amica, basandoci esclusivamente sul suo breve racconto riteniamo che in una condizione di vaginismo severo sia più indicato sottoporsi a taglio cesareo elettivo. Ovviamente la decisione deve essere indicata dal suo ginecologo curante il quale, avendo a disposizione altri parametri (volontà della paziente di partorire per via vaginale, peso stimato fetale, grado di contrattura della muscolatura del pavimento pelvico, assistenza ostetrica mirata), può indicarle la soluzione ideale. Un cordiale saluto.
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